Orig.: Italia (2006) - Sogg.: Marco Costa - Scenegg.: Marco Costa in collaborazione con Tonino Zangardi - Fotogr.(Scope/a colori): Blasco Giurato, Marco Onorato, Alessio Gelsini Torresi - Mus.: Stefano Switala, Andrea Guerra - Montagg.: Claudio Di Mauro - Dur.: 96' - Produz.: Massimo Ferrero per BLU Cinematografica.
Interpreti e ruoli
Anna Maria Barbera (Annuccia Jorio), Andrea Tidona (Alfredo Jorio), Lorenzo Balducci (Carmelo Jorio), Marina Limosani (Angelina Jorio), Elena Bouryka (Clotilde Calogero), Laura Pestellini (nonna Jorio), Giovanni Pellegrini (Nunzio Jorio), Lucianna De Falco (Antonietta Jorio), Federico Rosati (Rosario Jorio), Alessandro Haber (dott. Porfirio), Mirko Petrini (Lars Ericsson), Chiara Noschese (commessa dei motorini), Rodolfo Laganà (Nick Apollo Forte), Giordano Petri (Eros), Ottaviano Blitch . ( fotografo), (Princess), ( direttore boutique)
Soggetto
Acquisita l'eredità del nonno, i due fratelli Jorio si trasferiscono con le rispettive famiglie dalla natia Calabria a Roma, dove rimettono in piedi un ristorante dismesso. Alfredo e Annuccia hanno due figli. Angelina va all'università, e, vicina alla laurea, incontra per la tesi un giovane dirigente dell'IKEA, di cui si innamora e che finisce per presentare ai genitori. Carmelo trova lavoro in una boutique, conosce Eros un fotografo che lo bacia e gli fa scoprire la propria natura bisessuale (avendo avuto nel frattempo un rapporto con Clotilde, amica di Angelina). L'amicizia con Eros però sembra prevalere, e quando la mamma se ne accorge, cerca di comprenderlo e aiutarlo. Non così fa il padre, che reagisce in modo inconsulto. Agitatosi troppo, viene colto da infarto. Tempo dopo, eccolo guarito accompagnare all'altare la figlia.
Valutazione Pastorale
Si tratta di una commediola di desolante debolezza, abitata non da personaggi ma da caricature, da macchiette mal riuscite, esagitate, sopra le righe. Di fronte a tale fragilità narrativa, espositiva, interpretativa, non mette conto nemmeno alla lontana di entrare nel merito della storiella, del suo proporre un nucleo familiare di oggi, tra reazioni prevedibili e altrettanto scontati buonismi. Sciatto e disordinato, il film è di quelli da dimenticare al più presto, e, dal punto di vista pastorale, é da valutare come inconsistente, e del tutto insulso.
UTILIZZAZIONE: in caso di utilizzo (si tratta di un film italiano realizzato con il contributo ministeriale), é bene tenere presente quanto detto sopra, e inquadrarlo come una commedia farsesca mal riuscita.