Orig.: Stati Uniti (2006) - Sogg.: tratto dal libro autobiografico di Augusten Burroughs - Scenegg.: Ryan Murphy - Fotogr.(Scope/a colori): Christopher Baffa - Mus.: James S. Levine - Montagg.: Byron Smith - Dur.: 122' - Produz.: Ryan Murphy, Dede Gardner, Brad Pitt, Brad Grey - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI
Interpreti e ruoli
Annette Bening (Deirdre Burroughs), Joseph Cross (Augusten Burroughs), Alec Baldwin (Norman Burroughs), Brian Cox (dott. Finch), Joseph Fiennes (Neil Bookman), Evan Rachel Wood (Natalie Finch), Gwyneth Paltrow (Hope Finch), Jill Clayburgh (Agnes Finch), Gabrielle Union (Dorothy), Kristin Chenoweth (Fern Shephard), Patrick Wilson (Michael Shephard), Dagmara Dominiczyk . (Suzanne)
Soggetto
Dal 1972 al 1978, dai 7 ai 15 anni, la vita a Pittsburgh del piccolo Augusten Burroughs scorre fin troppo movimentata. La mamma Deirdre, poetessa in cerca di affermazione, e il padre Norman, insegnante dedito all'alcool, litigano in continuazione, fin quando lui lascia la casa. Lo psicologo della madre, il dott. Finch, la convince a far trasferire presso di sè il figlio, che così si trova a convivere con le due figlie di lui, Natalie e Hope, con la appannata moglie Agnes, e con Neil, una sorta di figlio adottivo nullafacente e gay, che induce Augusten a dichiararsi a sua volta tale e ad avviare con lui una relazione. Quando compie 15 anni, Augustin è tuttavia arrivato al limite della sopportazione. Decide allora di partire per New York, e alla fermata Agnes é l'unica che si presenta a salutarlo e a portargli dei soldi per il futuro.
Valutazione Pastorale
Nella parte conclusiva alcune didascalie ci dicono che fine hanno fatto i vari protagonisti: si tratta infatti di storia vera, perché Augusten Burroughs ha poi scritto un romanzo su queste sue vicissitudini adolescenziali, cui appunto si é ispirato il film e al quale ha partecipato come sceneggiatore. Il periodo di riferimento era di grande interesse: quel decennio dei Settanta che negli States ha segnato forti e laceranti passaggi tra la cultura ancora legata all'eredità della guerra mondiale e le nuove istanze sociali indotte anche dalle ferite del Vietnam. Decennio di cambiamenti, nella vita quotidiana, nella letteratura, nel cinema. Il copione affronta tutta la materia virando sul versante del grottesco, quasi a voler mettere alla berlina i comportamenti 'vecchi' e quelli 'nuovi' in una miscela quanto mai incerta. Purtroppo l'operazione (a dire il vero non facile) non riesce: la regia di Murphy si impantana nelle secche di demenzialità esagerate e sopra le righe, costretta a fare i conti con psicologie troppo sottolineate, troppo caricate per risultare, se non credibili, almeno simboliche. Così il racconto, che si serve quasi sempre di un punto di vista triste, amaro,impietoso, resta soprattutto irrisolto, fortemente squilibrato, in bilico tra interessanti osservazioni esistenziali e una certa trascuratezza con cadute di gusto. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come discutibile e in prevalenza velleitario.
UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film si può indirizzare per occasioni mirate, recuperando gli elementi di partenza (il romanzo, l'autore, gli anni '70) nel rapporto tra cinema e anni '70. Molta attenzione é comunque da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.