Orig.: Austria/Germania/Serbia/Slovenia (2008) - Sogg. e scenegg.: Stefan Arsenijevic, Srdjan Kolievic, Bojan Vuletic - Fotogr.(Panoramica/a colori): Simon Tansek - Mus.: Oliver Welter - Montagg.: Andrew Bird - Dur.: 106' - Produz.: Miroslav Mogorovich, Herbert Schwering.
Interpreti e ruoli
Anica Dobra (Anica), Vuk Kostic (Stanislav), Fedja Stojanovic (Milutin), Milena Dravic (madre di Stanislav), Hanna Schwamborn (Ivana), Ljubomir Bandovic (Nikola), Dusica Zegarac . (Bozana)
Soggetto
A Belgrado la quarantenne Anica ha deciso di lasciare la città per andare in Russia. Prima di partire vuole svaligiare la cassaforte del suo convivente Milutin, un boss del quartiere che taglieggia i piccoli commercianti della zona. Il giovane Stanislav, che per conto di Milutin riscuote i soldi, pensa di seguire la donna, della quale é innamorato. Lui vive con l'anziana madre, che la sera canta in un modesto locale. Anica cerca di respingere il sentimento di Stanislav, ruba il denaro e è decisa ad andare via. Milutin, che è malato con pochi mesi di vita, confida a Stanislav di sapere del furto e anzi di avere lasciato più soldi nella cassaforte. Ora Stanislav dice alla donna che non la seguirà. Anica corre verso l'aeroporto. Nel quartiere un sicario avvicina Stanislav e gli spara, uccidendolo.
Valutazione Pastorale
Tutto si svolge nell'arco di una giornata. Il racconto è diviso in cinque capitoletti: Primo mattino; Metà mattina; Metà pomeriggio; Tardo pomeriggio; Sera. In questo breve ambito si decidono i destini di persone che ce la mettono tutta per non rassegnarsi ad un destino che sembra ineluttabile. In questa Belgrado del dopoguerra, in questa ex jugoslavia, ci sono ferite che non si rimarginano, e non quelle fisiche (dalle quali spesso si guarisce) ma quelle interiori, che non trovano una soluzione. L'idea della fuga da uno scenario con pochi colori incombe in questo ritratto certo molto amaro eppure non privo di verità. Il dialogo un po' troppo spezzettato favorisce qualche rallentamento del tono drammatico, ma c'è uno spaesamento esistenziale che incombe e costringe ad una partecipazione intensa. I palazzoni e i poveri ambienti di quella periferia di Belgrado scandiscono i passaggi di una ricostruzione difficile ma anche di una dignità di cui va ascoltata la voce. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da riprendere per avviare riflessioni sui molti spunti che propone. Poco adatto per bambini in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.