SPIDERWICK – LE CRONACHE

Valutazione
Accettabile, complesso * *
Tematica
Adolescenza, Avventura, Famiglia, Film per ragazzi, Letteratura
Genere
Fantastico
Regia
Mark Waters
Durata
96'
Anno di uscita
2008
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The Spiderwick Chronicles
Distribuzione
Universal Pictures International Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Karey Kirkpatrick, David Berenbaum, John Sayles tratto dai libri di Tony DiTerlizzi e Holly Black
Musiche
James Horner
Montaggio
Michael Kahn

Orig.: Stati Uniti (2007) - Sogg.: tratto dai libri di Tony DiTerlizzi e Holly Black - Scenegg.: Karey Kirkpatrick, David Berenbaum, John Sayles - Fotogr.(Scope/a colori): Caleb Deschanel - Mus.: James Horner - Montagg.: Michael Kahn - Dur.: 96' - Produz.: Mark Canton, Larry Franco, Ellen Goldsmith Vein, Karey Kirkpatrick.

Interpreti e ruoli

Freddie Highmore (Jared Grace/Simon Grace), Sarah Bolger (Mallory Grace), Mary Louise Parker (Helen Grace), Nick Nolte (Mulgarath), Joan Plowright (zia Lucinda Spiderwick), David Strathairn (Arthur Spiderwick), Jordy Benattar . (Lucinda giovane)

Soggetto

Mamma Helen e i suoi tre figli adolescenti, Jared, Simon e Mallory lasciano New York e si trasferiscono nella vecchia casa del loro antenato Arthur Spiderwick. Qui però cominciano ad accadere strani incidenti, dei quali viene accusato Jared, il più grandicello. Deciso a discolparsi, il ragazzino comincia ad investigare dentro casa, e scopre strani mostriciattoli, rappresentanti di un mondo sommerso, rimasti lì dopo la morte dello zio.

Valutazione Pastorale

All'origine ci sono "Le cronache di Spiderwick", una fortunata serie di libri per ragazzi. La scommessa di trasferire in immagini il mondo fantastico descritto sulla pagina era difficile ma si può dire vinta, grazie ad una sfrenata libertà inventiva e alla scelta di scavalcare i limiti di tempo e di spazio a favore di un racconto a briglia sciolta, tra preente, passato, futuro. Nelle psicologie dei personaggi, nei loro atteggiamenti si respira aria tipicamente nglosassone, quel muoversi tra saghe, tradizioni, sinergie tra vita e morte che rimanda a qualche suggestione già vista ne "La bussola d'oro". La scelta dell'amore come lievito di vita procede in parallelismo con la mpresenza di magia, alchimismo, formule occulte in un impasto ora strano ora fin troppo banale. Ci sono dunque molti punti di interesse in uno spettacolo ben confezionato e di notevoole fascino visivo. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, e complesso per alcuni passaggi di non facile lettura.
UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e proposto anche per ragazzi con il supporto di qualche adeguata introduzione e successiva riflessione comune.

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