Orig.: Austria/Francia/Gran Bretagna/Italia/Stati Uniti (2008) - Sogg. e scenegg.: Michael Haneke dal proprio film omonimo del 1997 - Fotogr.(Panoramica/a colori): Darius Khondji - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Monika Willi - Dur.: 111' - Produz.: Chris Coen, Hamish Mcalpine.
Interpreti e ruoli
Naomi Watts (Ann), George (Tim Roth), Michael Pitt (Paul), Brady Corbet (Peter), Davon Gearhart (Georgie), Boyd Gaines (Fred), Siobhan Fallon Hogan (Betsy), Robert Lupone (Robert), Susanne Haneke (cognata di Betsy), Linda Moran . (Eve)
Soggetto
Ann, il marito George e il loro figlioletto Georgie arrivano nella casa dove passeranno le vacanze estive. Mentre si prepara la cena, Ann apre la porta a Paul, un ragazzo ospite dei vicini di casa. Dalla iniziale richiesta di alcune uova si passa a domande più pressanti e stringenti. Aiutato dall'amico Peter, Paul comincia a minacciare Ann, poi, al ritorno di George, lo colpisce con una mazza da golf, rendendolo inoffensivo. Il clima si fa sempre più pesante. Ogni via d'uscita risulta inutile, i tre vengono eliminati in momenti successivi. Ed ecco Paul presentarsi ad un'altra casa per ricominciare con la richiesta di uova.
Valutazione Pastorale
Michael Haneke ha realizzato "Funny Games" nel 1997. "Reagivo -ricorda il regista- ad un certo tipo di cinema americano, alla sua violenza, al modo con cui gioca con gli esseri umani (...) Tuttavia poiché era un film in lingua straniera e poiché gli attori erano sconosciuti in America, il film non ha raggiunto il suo pubblico". Ora gli attori noti ci sono (e sono bravi), la lingua é l'inglese (in originale), ma tutto il resto è uguale. Non tutto, a dire il vero. Chi ha visto il precedente, verifica che qui la carica disturbante resta alta ma meno incisiva; chi vede questo senza altri confronti resta incollato alla suspence della cattiveria immotivata ma depistato dall'incunearsi nel racconto di passaggi che spaccano la convenzione realtà/finzione (Paul guarda in m.d.p. e strizza l'occhio allo spettatore), sminuendo paure e coinvolgimenti emotivi. Tra passaggi di altalenante efficacia, la riflessione sulla violenza nell'immagine (e sull'immagine violenta) resta però intatta, e il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, e certo segnato da crudezze.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza di minori. Stessa cura é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.