Orig.: Italia (2009) - Sogg. e scenegg.: Alessandro Aronadio, Marco Bosonetto - Fotogr.(Scope/a colori): Mario Amura - Mus.: Louis Siciliano - Montagg.: Claudio Di Mauro - Dur.: 88' - Produz.: Anna e Sauro Falchi per A Movie Productions.
Interpreti e ruoli
Lorenzo Balducci (Matteo Carli), Isabella Ragonese (Sonia), Ivan Franek (Ivan Janacek), Riccardo Cicogna . (Sandro Corvino), Sarah Felberbaum (Letizia), Monica Scattini (Ilaria Carli), Teco Celio (Pietro Carli), Rocco Papaleo (Bertano), Ivano De Matteo . (Capranica), Niccolò Senni (Heinrich), Roberta Fiorentini (Angela), Anna Ferzetti (infermiera), Cristina Rocchetti (Ester), Tatti Sanguineti (professore di filmologia)
Soggetto
Di notte, mentre accompagna all'ospedale l'amico Sandro che si è ferito con una lattina, Matteo non fa in tempo a frenare e tampona una macchina della polizia. Gli agenti lo mettono alle strette e lui finisce in questura. Potrebbe fare causa per maltrattamenti ma l'avvocato consiglia di soprassedere. Così continua nel proprio lavoro al vivaio, che gli piace ma dove è molto sottopagato. In un secondo approccio, si vede che la frenata è stata sufficiente ad evitare il tamponamento. Nella nuova 'versione', i poliziotti si limitano a scendere, controllano che non é successo niente e vanno via. In seguito Matteo, al ritorno a casa, trova una lettera nella quale gli comunicano che la sua domanda di ammissione nei Carabinieri è stata accolta. Eccolo in caserma, nei momenti del duro addestramento. La prima azione cui è chiamato a partecipare é una manifestazione in piazza. Nel tumulto che sta per scoppiare, i due Matteo, il primo e il secondo sembrano trovarsi di fronte come avversari.
Valutazione Pastorale
"Matteo -dice il regista- é la sua stessa generazione, allo sbando, senza punti di riferimento, senza modelli, senza padri, senza maestri, buoni o cattivi che siano. Nessuna luce ad indicare il cammino (...)". In realtà i cammini sono due, che finiscono col trovarsi l'uno di fronte all'altro. Il ritratto del protagonista é aderente e misurato. All'opera prima, Aronadio costruisce un doppio sguardo severo e crudo, in un contesto tuttavia non del tutto desertificato. La famiglia di Matteo rappresenta infatti un decisivo punto di sostegno, ed è semmai il giovane in questo caso a non valutarne in pieno l'importanza. Al di là di riferimenti realistici o di cronaca, é interessante il tono psicologico e esistenziale delle due scelte: lo scarto di incertezza, indecisione, timore che l'una e l'altra comportano. Qualche fragilità nella regia e nel copione ma i temi ci sono e coinvolgono. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e certamente problematico.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e in seguito come ritratto generazionale di aderente attualità. Attenzione é da tenere per minori e piccoli, anche in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.