Orig.: Italia (2009) - Sogg. e scenegg.: Marella Pessina, Simona Confalonieri, Marina Spada (collaborazione ai testi: Ombretta De Biase) - Fotogr.(Panoramica/a colori, B&N): Sabina Bologna - Mus.: Tommaso Leddi - Montagg.: Carlotta Cristiani - Dur.: 50' - Produz.: Renata Tardani per Miro Film.
Interpreti e ruoli
Elena Ghiaurov (Maria), Carlo Bassetti (Nicola), Enrica Chiurazzi (Manuela), Marco Colombo Bolla . (Stefano)
Soggetto
Affascinata dalla figura di Antonia Pozzi, la cineasta Maria ne studia l'opera, facendosi aiutare da alcuni studenti universitari, gli H5N1, che diffondono le loro poesie in forma anonima sui muri di Milano.
Valutazione Pastorale
Nata a Milano nel 1912 in una famiglia agiata, Antonia Pozzi si iscrive nel 1930 all'università di Milano, dove studia filologia moderna. Il 4 dicembre 1938 fu trovata morta in un canale presso la Certosa di Chiaravalle. Lasciò due biglietti di addio agli amici Vittorio Sereni e Dino Formaggio. Tutte postume sono state pubblicate le sue opere, le liriche, le tavole disegnate, le fotografie scattate a partire dal 1929. Attraverso filmati di repertori, scorci di riprese amatoriali, immagini d'archivio, il documentario cerca di capire chi é stata veramente Antonia Pozzi. Il non facile ritratto di una ragazza inquieta attraversa quello della Milano dell'alta boghesia imprenditoriale, dei luoghi di cultura e del divertimento quasi esclusivo. Il malessere che consuma Antonia è qualcosa di più profondo, nascosto nelle pieghe di una storia che comprende guerra mondiale, dopoguerra, nascita e affermazione del fascismo, forse paura dei sentimenti di amore e libertà. La regista assembla molti utili materiali e, opportunamente, non si lascia andare a teoremi o ipotesi sulla vita e sul suicidio. Il rispetto esige candore e pietà. Importante è che il nome della Pozzi torni all'attenzione di tanti, e il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, più opportunamente, in occasioni mirate, per avviare riflessioni sulla protagonista, la sua poesia, il suo mondo a cavallo tra le due guerre.