Orig.: Francia/Canada/Italia (2008) - Sogg.: tratto dal libro autobiografico "L'istinto di morte" di Jacques Mesrine - Scenegg.: Abdel Raouf Dafri - Fotogr.(Scope/a colori): Robert Gantz - Mus.: Marco Beltrami, Marcus Tromp - Montagg.: Bill Pankov - Dur.: 130' - Produz.: Thomas Langmann.
Interpreti e ruoli
Vincent Cassel (Jacques Mesrine), Ludivine Sagnier (Sylvia), Mathieu Amalric (Francois Besse), Gerard Lanvin (Charlie Bauer), Samuel Le Bihan (Michel Ardouin), Olivier Gourmet (commissario Broussard), George Wilson (Henry Lelievre), Michel Duchaussoy (padre di Mesrine), Anne Consigny (avvocato di Mesrine)
Soggetto
Dopo alcuni anni di esilio in Canada, Mesrine torna in Francia, si allea con un killer e riprende a rapinare banche. Arrestato, in tribunale sbeffeggia i giudici, viene condannato, torna in carcere, fa amicizia con un certo Francois Besse e con lui porta a termine un'altra, clamorosa evasione. Pubblica un'autobiografia, conosce Sylvia, che diventa la sua nuova compagna, e soprattutto imprime una svolta alla sua vita, entrando in contatto con alcuni estremisti politici di sinistra. Impegnato in una nuova attività tutta 'ideologica', e tuttavia non molto convinto, Mesrine partecipa a attentati e omicidi di vario tipo. La polizia lo bracca da vicino. E anche quelli che ormai sono suoi 'avversari': da questi parte una scarica di mitra che nel 1979 in pieno giorno lo uccide in macchina.
Valutazione Pastorale
Questa seconda parte dell'autobiografia dal titolo "L'istinto di morte" (per la prima cfr.) prosegue e conclude la tragica parabola di Jacques Mesrine, uomo violento, astuto e provocatore ma al tirar delle somme incapace di vivere al di fuori del crimine e dell'illegalità. Il primo capitolo era più sfaccettato, aggressivo, incalzante. Qui, forse perché il personaggio ormai è più 'prevedibile', il ritmo rallenta, c'è meno suspence e qualche ripetizione. Tuttavia il quadro della Francia anni '70 è ancora una volta ben ricostruito, e interessanti risultano gli inserti sugli eventi 'italiani' relativi al rapimento e all'uccisione di Aldo Moro nel 1978. Se non ci fosse da fare in conti col fatto che Mesrine é veramente esistito, il copione potrebbe essere considerato un prodotto del genere 'gangster', ben fatto e convincente. Per questo, dal punto di vista pastorale, il film é da considerare consigliabile, e nell'insieme realistico.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza di minori e piccoli. Stessa cura é da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.