Orig.: Iran (2009) - Sogg. e scenegg.: Bahman Ghobadi, Roxana Saberi, Hossein M. Abkenar - Fotogr.(Scope/a colori): Turaj Aslani - Mus.: Mahdyar Aghajani, Ash Kooshha - Montagg.: Hayedeh Safiyari - Dur.: 101' - Produz.: Mehmet Aktas, Bahman Ghobadi.
Interpreti e ruoli
Negar Shaghaghi (Negar), Ashkan Koshanejad (Ashkan), Hamed Behdad . (Nader)
Soggetto
A Teheran oggi, due musicisti, un ragazzo e una ragazza, sognano di formare una band con la quale andare a suonare a Londra e nel resto d'Europa. Cominciano a muoversi nel mondo underground della città e trovano altri coetanei interessati al progetto. Ma l'ostacolo principale resta quello di ottenere passaporti e visti per l'espatrio...
Valutazione Pastorale
Da almeno 30 anni -testimonia Bahman Ghobadi- in Iran la musica occidentale é virtualmente proibita dalle autorità. Si suona e si ascolta in locali undergruond. Esiste quindi un mondo nascosto di musicisti non visti dalla maggior parte della popolazione. Anche portare cani e gatti in macchina è proibito, e da qui deriva il titolo, "I gatti persiani", "la prima vera testimonianza della realtà di questi giovani musicisti" aggiunge Ghobadi. Una testimonianza dall'interno è sempre preziosa e utile. Il regista sceglie un taglio espressivo coraggioso, quasi spettacolare, e affonda l'obiettivo del cuore di Teheran, descrivendo l'impossibilità della città di essere normale. Traffico, metropolitana, movimenti, strade centrali e periferie. come in tutte le grandi città del mondo. Proibizioni, punizioni (anche corporali), divieto di espatrio, obbligo di ricorrere ai falsificatori: l'incubo dei limiti alla libertà. Così i ragazzi passano dall'entusiasmo allo sconforto. E se nella parte centrale il copione si chiude alquanto su se stesso, risultando ripetitvo e poco vivace, alla fine il quadro d'insieme é vivo, veritiero, coinvolgente. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito per avviare riflessioni sui molti temi attuali che suscita (giovani, musica, Medio Oriente...).