IL MERCANTE DI STOFFE

Valutazione
Consigliabile, semplice
Tematica
Avventura
Genere
Drammatico
Regia
Antonio Baiocco
Durata
88'
Anno di uscita
2011
Nazionalità
Italia, Marocco
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Microcinema
Soggetto e Sceneggiatura
Antonio Baiocco, Franco Cardi Antonio Baiocco
Musiche
Tony Esposito, Sasà Flauto
Montaggio
Mirco Garrone

Orig.: Italia/Marocco (2010) - Sogg.: Antonio Baiocco - Scenegg.: Antonio Baiocco, Franco Cardi - Fotogr.(Scope/a colori): Adolfo Bartoli, Maurizio Calvesi - Mus.: Tony Esposito, Sasà Flauto - Montagg.: Mirco Garrone - Dur.: 88' - Produz.: Gino Usai.

Interpreti e ruoli

Sebastiano Somma (Alessandro), Emanuela Garuccio . (Najiba), Marta Bifano (Silvia), Antonio Capobasso (Omar), Philippe Boa (Ali), Nadia Kibout (Aisha), Patrizia Pezza (Luisa), Luca Capuano . (Marco)

Soggetto

Due italiani, Marco e Luisa, arrivano in Marocco con il compito di cercare in un villaggio abbandonato un medaglione appartenuto ad una giovane araba. Attraverso il loro racconro, ecco partire in flashback la storia di Alessandro, mercante di stoffe italiano, giunto in Marocco negli anni '30. Un giorno Alessandro incontra Najiba, giovane araba, di cui si innamora follemente. Lei però è promessa al figlio del capo del villaggio. La loro storia d'amore va avanti in modo clandestino, fino a quando il vecchio non scopre tutto. E Najida paga con la vita questa sua trasgressione sentimentale.

Valutazione Pastorale

Si tratta di una storia d'amore di taglio romantico-avventuroso, collocata in quel contesto degli anni '30 nel quale stilemi quali i sentimenti forti e impossibili, i vincoli familiari, le tradizioni tribali, la voglia di rischiare erano entrati nell'immaginario di cinema e letteratura. Incorniciare il tutto in un flashback vorrebbe dire che quelle situazioni appartengono al passato, e forse che il vero amore, ieri come oggi, è impossibile da realizzare. Girato con sufficiente realismo in esterni, affidato ad un'interpretazione che comunica bene il variare dei sentimenti, il copione avrebbe tratto beneficio da una regia più incisiva e serrata. Resta però un tono curiosamente retrò, quasi una citazione dei prodotti esotici molto frequentati dal cinema italiano anni '50. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme semplice.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in altre occasioni come prodotto di facile coinvolgimento.

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