Orig.: Francia/Germania/Italia (2011) - Sogg. e scenegg.: Michael Radford - Fotogr.(Panoramica/a colori): Sophie Maintigneux - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Yves Deschamps - Dur.: 90' - Produz.: Gunnar Dedio, Martina Haubrich, Serge Lalou, Bruce Marks, Andrea Stucovitz.
Interpreti e ruoli
Michel Petrucciani (se stesso), Alexandre Petrucciani ( immagini di repertorio), Frank Cassenti (e altri), Aldo Romano ( tutti nel ruolo di loro stessi), Joe Lovano .
Soggetto
Dal dicembre 1962 al 1999, la breve vita di Miche Petrucciani, nato in Francia con un forte handicap fisico, e ben presto rivelatosi raffinato pianista jazz, al punto di imporsi tra i grandi nomi della scena internazionale.
Valutazione Pastorale
Costruita in modo cronologico, la biografia concede ovviamente lo spazio maggiore alla straordinaria bravura del protagonista, un talento naturale, impossibile da incasellare o catalogare. In parallelo si da conto del suo terribile handicap, l'osteogenesi imperfetta, malattia degenerativa che lo ha fermato nella crescita. Eppure Michel ha profuso una vitalità inesauribile, anche oltre la musica (i viaggi, il cibo, uso di droghe, varie mogli, un figlio), di cui le immagini danno conto tra filmati di repertorio, interviste di ieri e di oggi. Un artista privo di regole, un uomo che ha combattuto la sofferenza fisica con una totale adesione al binomio arte/vita, arrivando nel 1997 ad esibirsi nelle Sala Nervi per Giovanni Paolo II. Una figura che il pregevole lavoro di montaggio di Michael Radfors restituisce in tutte le sue sfumature. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, realistico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e, forse più utilmente, in occasioni mirate per avviare riflessioni sui molti temi che suggerisce (musica, handicap, famiglia...).