Orig.: Italia (2010) - Sogg. e scenegg.: Giovanna Taviani con Francesco D'Ambra - Fotogr.(Panoramica/b&n-a col.): Duccio Cimatti, Alessandro Ghiara - Mus.: Giuliano Taviani, Carmelo Travia - Montagg.: Benni Atria, Luca Gasparini - Dur.: 80' - Produz.: Grazia Volpi, Lorenzo Perpignani per Kaos Cinematografica.
Interpreti e ruoli
Francesco D'Ambra (se stesso), abitanti delle Isole Eolie.
Soggetto
Arrivata per la prima volta nelle isole Eolie nel 1974 all'età di 4 anni, Giovanna Taviani vi torna dieci anni dopo, per interpretare un piccolo ruolo nel film "Kaos" dei fratelli Taviani, padre e zio. Oggi, 25 anni più tardi, eccola ancora in quelle isole, a bordo della tartana dalla vela rossa guidata da Francesco D'Ambra, pescatore, anche lui coivolto nella pellicola del 1984. Ora Giovanna cerca di capire cosa é cambiato, andando a visitare i luoghi dove girarono la Bergman e la Magnani, dove fu ambientato "La villeggiatura", a testimonianza di quando quelle terre erano triste metà di confino per i dissidenti del fascismo. E poi Antonioni e "L'avventura", i documentari di De Seta e Mingozzi, i ricordi di molti residenti, la voce di uomini e donne più giovani.
Valutazione Pastorale
" 'Fughe e approdi' - dice Giovanna Taviani-è una scommessa d'amore che dedico agli abitanti delle isole Eolie e ai padri del cinema italiano". Sono tanti i motivi di suggestione che emergono da questo reportage, girato in un lungo arco di tempo e condensato in una serie di tracce che svariano dall'ambiente al costume, dal cinema alla letteratura. Se è vero che la regista entra di persona nel racconto (coinvolta appunto e tutt'altro che estranea), in qualche punto rallentando l'ispirazione, a prevalere è l'intenzione di costruire una memoria forte e coerente, di restituire immagini cariche di humus, di terra, di sole e di mare, di una simbiosi uomo/ambiente difficile da spezzare, ieri come oggi. Per molti i fatti, i film e i personaggi raccontati saranno un novità. Ed è un pregio ulteriore dell'operazione, aiutare a ricordare momenti di storia e insieme fotografare la luce stordente dei luoghi, una quotidianità che vive di tradizione e deve fare i conti con la modernità. Occasione anche per riportare in primo piano il documentario, forma espressiva più che mai da recuperare. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme realistico.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito come proposta di riflessione anche in ambito scolastico e didattico.