Orig.: Gran Bretagna (2010) - Sogg. e scenegg.: William Ivory - Fotogr.(Scope/a colori): John de Borman - Mus.: David Arnold - Montagg.: Michael Parker - Dur.: 113' - Produz.: Number 9 Films.
Interpreti e ruoli
Sally Hawkins (Rita O'Grady), Bob Hoskins (Albert Passingham), Miranda Richardson (Barbara Castle), Geraldine James (Connie), Rosamund Pike (Lisa Hopkins), Andrea Riseborough (Brenda), Daniel Mays . (Eddie O'Grady), Jaime Winstone (Sandra), Rupert Graves (Peter Hopkins), John Session (Harold Wilson), Kenneth Cranham (Monty Taylor)
Soggetto
Dagenham, Londra, 1968. Nella fabbrica della Ford, accanto a 55mila operai lavorano anche 187 donne come addette alla cucitura dei sedili. Quando vengono riclassificate professionalmente come 'operaie non qualificate', le donne perdono la pazienza. Rita O'Grady guida le compagne di lavoro ad un confronto prima con i sindacati, poi con la comunità locale. Lo scoglio maggiore é rappresentato naturalmente dai dirigenti della Ford, che temono ripercussioni economiche sull'attività. A questo punto le operaie trovano un'alleata inattesa nel ministro Barbara Castle, che riesce a perorare la loro rivendicazione nei confronti del governo, e a far migliorare la condizione di lavoro e retributiva.
Valutazione Pastorale
Lo spunto é ispirato ad un episodio autentico. Nella conferenza stampa seguita alla proiezione del film al festival di Roma 2010, Nigel Cole ha detto di aver voluto rendere omaggio ad un momento importante (quasi storico) delle relazioni operai/datori di lavoro nelle fabbriche inglesi e però di essersi appositamente tenuto sul versante della commedia più di costume che di denuncia. Insomma non un pamphlet alla Ken Loach ma un recupero sul filo della memoria in un'ottica briosa e scanzonata. Tutto questo risalta bene e con evidenza in una narrazione ben equilibrata che dà spazio ai problemi (la famiglia, i rapporti con i sindacati, l'affermazione della 'diversità' femminile...) senza diventare veramente problematica. Efficace la riscostruzione del '68, spigliate le interpreti, con l'inevitabile 'rallentamento' dinamico, forse dovuto al fatto di sapere già "come va a finire". Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile e nell'insieme realistico.
Utilizzazione
Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito come occasione per ricostruire fatti di un recente passato relativi al mondo del lavoro in Europa.