Orig.: Italia (2011) - Sogg. e scenegg:: Antonio Albanese, Piero Guerrera con la collaborazione di Giulio Manfredonia - Fotogr.(Scope/a colori): Roberto Forza - Mus.: Banda Osiris - Montagg.: Cecilia Zanuso - Dur.: 96' - Produz.: Domenico Procacci per Fandango in collaborazione con RAI Cinema.
Interpreti e ruoli
Antonio Albanese (Cetto La Qualunque), Sergio Rubini (Jerry), Lorenza Indovina (Carmen), Nicola Rignanese (Pino), Davide Giordano (Melo), Mario Cordova (invalido), Luigi Maria Burruano (imprenditore), Alfonso Postiglione (ragioniere), Veronica Da Silva (Cosa), Antonio Gerardi (tenente Cavallaro), Salvatore Cantalupo (De Santis), Antonio Fulfaro (sacerdote), Sebastiano Vinci . (giornalista)
Soggetto
Cetto La Qualunque, imprenditore calabrese corrotto, depravato e ignorante, esce dal carcere e, accompagnato da una ragazza di colore e da una bambina senza nome, fa ritorno a casa. Qui ritrova il fidato braccio destro Pino e la sua famiglia: la moglie Carmen e il figlio Melo. Informato che le sue proprietà sono minacciate da un'inarrestabile ondata di legalità e che le imminenti elezioni potrebbero portare alla nomina a sindaco di Giovanni De Santis, un paladino dei diritti, Cetto accetta il consiglio dei suoi e scende in politica per difendere la sua città. Comincia una difficile campagna elettorale, nella quale Cetto mette in campo tutta la capacità di convinzione che possiede. Il giorno dello spoglio, quando c'è il rischio di una sconfitta, le schede bianche vengono manipolate e Cetto diventa sindaco.
Valutazione Pastorale
Nato in RAI nel 2003 all'interno del programma "Non c'è problema", il personaggio Cetto La Qualunque -dice Albanese- "ci ha dato il grande privilegio di ridicolizzare comportamenti e modelli, che per molti saranno furbeschi e vincenti, ma per noi sono solo ignoranti e patetici. Il desiderio é dunque quello di raccontare con questo film un pezzo ingombrante della nostra realtà con la comicità, uno dei linguaggi più complessi e misteriosi che abbiamo a disposizione.(...) Nella speranza che Cetto diventi col tempo solo una macchietta e non uno specchio dei nostri tempi". Le intenzioni sono chiare e non erano certo in dubbio. La comicità che si assume il compito non solo di far ridere ma di mettere alla berlina situazioni e personaggi fortemente negativi è di sicuro non facile e coraggiosa. Uscito dalla rapidità dello sketch televisivo, Albanese sfida il racconto lungo, e qui l'inevitabile ripetitività del personaggio crea forse qualche stasi, qualche momento di ristagno, qualche lungaggine. Il Cetto trionfante nel finale grazie ai brogli fotografa una realtà amara e poco esaltante. Albanese comunque mette in campo una vis comica molto incisiva, e funzionale risulta anche la regia spigliata e ariosa di Manfredonia. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile e dall'andamento brillante.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria. Qualche attenzione per minori e piccoli é da tenere anche in vista di passaggi televisivi o di uso di DVD e di altri supporti tecnici.