I GIORNI DELLA VENDEMMIA

Valutazione
Futile, superficialità
Tematica
Amicizia, Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli, Omosessualità, Storia
Genere
Commedia
Regia
Marco Righi
Durata
80'
Anno di uscita
2012
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Ierà
Soggetto e Sceneggiatura
Marco Righi
Fotografia
Alessio Valori
Musiche
Roberto Rabitti
Montaggio
Marco Righi, Arianna Bardizza
Produzione
Simona Malagoli per Ierà

Interpreti e ruoli

Lavinia Longhi (Emilia), Marco D'Agostin (Elia), Gian Marco Tavani (Samuele), Maurizio Tabani (William), Claudia Botti (Maddalena), Elide Bertani (nonna Maria), Luigi Gandolfi (Giovanni), Rossella Torri (amica di Maddalena), Claudio Binini (amico di William), Emiliano Bisegna . (amico di Samuele)

Soggetto

Settembre 1984, in una zona contadina dell'Emilia. Il giovane Elia vive con i genitori (il padre William, convinto marxista; la madre Maddalena cattolica fervente)e la nonna Maria. Arriva il tempo del raccolto e ad aiutare nel vigneto di casa arriva dalla città Emilia, nipote ormai grande di una coppia di compaesani. La ragazza è presuntuosa e disinvolta, cerca di fare amicizia con il timido Elia, e capisce di poter farsi beffe di lui. Poco dopo, di ritorno da un giro in Europa arriva a casa anchd Samuele, fratello maggiore di Elia. Tra lui e Emilia c'era stata tempo prima una storia. Ma ora Samuele nasconde a fatica il legame che ha con un amico arrivato con lui. Quando arriva la fine del lavoro, e dell'estate, tutto torna come prima.

Valutazione Pastorale

Si entra, con timore e quasi con circospezione, nella quotidianità piccola di una famiglia contadina italiana a metà degli anni Ottanta. La contrapposizione cattolici/comunisti è ancora molto forte; nonsi parla di outing, e i modi un po' provocatori di Emilia mettono in crisi l'imberbe Elia. I riferimenti sono precisi il quadro è benpresentato, ma losvolgimento latuta,si perde nell'assenza quasi titaledi uno sviluppo narrativo. Succede insomma quasi poco o niente, e in quel niente si insinuano passaggi e momenti francamente eccessivi, superflui, non necessari. Il tono risulta complessivamente debole, le psicologie sonofragili, non arriva l'incontro tra la storia e le sue motivazioni. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come futile e segnato da superficialità.

Utilizzazione

più che in programmazione ordinaria, il film può essere utilizzato in occasioni mirate, come proposta dell'opera prima di un regista ventottenne, da vedere e discutere.

Le altre valutazioni

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