SISTER

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Adolescenza, Donna, Famiglia - fratelli sorelle, Metafore del nostro tempo, Politica-Società
Genere
Drammatico
Regia
Ursula Meier
Durata
97'
Anno di uscita
2012
Nazionalità
Francia, Svizzera
Titolo Originale
L'enfant d'en haut
Distribuzione
Teodora Film
Soggetto e Sceneggiatura
Antoine Jaccoud, Ursula Meier, Gilles Taurand
Musiche
John Parish
Montaggio
Nelly Quettier

Orig.: Svizzera/Francia (2011) - Sogg.; Antoine Jaccoud, Ursula Meier - Scenegg.: Antoine Jaccoud, Ursula Meier, Gilles Taurand - Fotogr.(Panoramica/a colori): Agnès Godard - Mus.: John Parish - Montagg.: Nelly Quettier - Dur.: 97' - Produz.: Denis Freyd, Ruth Waldburger.

Interpreti e ruoli

Léa Seydoux (Louise), Kacey Mottet Klein . (Simon), Martin Compston (Mike), Gillian Anderson (Kristin Jansen), Jean-François Stevenin (cuoco), Yann Tregouet (Bruno), Gabin Lefebvre (Marcus), Dijon Ademi . (Dilon)

Soggetto

In una stazione sciistica sulle Alpi, il 12enne Simon la mattina sale sulle piste, ruba quello che può da giacconi e zaini appesi dai turisti (sci, giacconi, guanti, occhiali...) e, tornato a valle, vende tutto sottocosto. Con i soldi che ricava, mantiene se stesso e Louise, la sorella maggiore, ragazza bella e disinibita, che cambia molti uomini. Simon fa molti sforzi per tenere la ragazza legata nella modesta casa popolare che abitano insieme. Pur di starle accanto, arriva anche ad offrirle tutti i soldi che ha messo da parte. Al nuovo compagno di lei, Simon un giorno fa una rivelazione: Louise non è la sorella, è la mamma...

Valutazione Pastorale

Il 12enne Simon ruba quando le persone sono in vacanza, cioè distratte, disponibili, poco attente. Ruba, contratta, rivende con estrema facilità; é svelto, convinto, sicuro, eppure terribilmente, inguaribilmente solo. La solitudine scava intorno a lui fosse di assenza comunicativa, prosciuga qualunque capacità di socializzazione. Simon guarda ma non vede, c'è ma non è visto, attraversa l'aria da valle alle cime e le uniche reazioni che suscita sono quelle di chi si accorge di essere raggirato e reagisce anche con violenza. Simon é in cerca di qualcuno o qualcosa che scalfisca il muro di una incombente rassegnazione esistenziale. Ursula Meier vorrebbe 'pedinare' questo percorso duro e sofferto, osserva da lontano ma spesso perde di vista il controllo dellle motivazioni. O meglio, per sottrarne il più possibile, alla fine quasi le annulla. Forse la sequenza in cui Simon accetta di dare denaro per trascorrere qualche ora sul letto a fianco di Louise (della mamma...) è il momento forte in cui l'ambiguità del reale si confonde con la fragilità dell'adolescenza, in cui il vero scheggia i contorni della finzione, e lo sguardo si arrende all'evidenza della cronaca. Per tutto il resto la regia accumula notazioni sui due personaggi principali ma stenta a costruire intorno a loro una storia plausibile, a dare vita a quel nucleo narrativo fatto di conflittualità sociale e affettiva, che resta sempre lì e non esplode mai. Sullo scavo psicologico, la Meier appare adagiarsi fin troppo, inaridendo emotività e sincerità. Resta una indubbia ricchezza compositiva che rende il film, dal punto di vista pastorale, consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, forse più propriamente, in situazioni mirate dove sia possibile avvviare riflessioni sul rapporto, intenso, tra immagine e parola. Film certo da non riservare a minori e piccoli, anche in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

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