Orig.: Stati Uniti, Albania, Italia (2011) - Sogg. e scenegg.: Joshua Marston & Andamion Murataj - Fotogr.(Panoramica/a colori): Rob Hardy - Mus.: Jacopo Lieberman, Leonardo Heiblum - Dur.: 109' - Produz.: Paul Mezey.
Interpreti e ruoli
Tristan Halilaj (Nik), Refet Abazi (Mark), Sindi Lacei (Rudina), Zana Hasaj (Bardha), Erjon Mani (Tom), Luan Jaha (Zef), Cun Lajci (Ded), Veton Osmani (Sokol), Selman Lokaj (Kreshnik), Kol Zefi (Shpend), Ilire Vinca Celaj . (Drita)
Soggetto
Un piccolo centro dell'Albania settentrionale, oggi. In seguito ad una disputa per un terreno confinante, Mark viene accusato di omicidio, e come conseguenza la sua famiglia si trova implicata in una terribile faida. La legge del Kanun, antico codice balcanico del quindicesimo secolo, permette alla famiglia della vittima di uccidere il maschio adulto dell'altro nucleo familiare. Il primo figlio di Mark, il 17enne Nik, è costretto a restare in casa per un tempo indeterminato. La vita del giovane viene stravolta: la scuola, i progetti per il futuro, il sentimento per una coetanea. Rudina, la sorella di 15 anni, deve sostituirsi al padre nella vendita del pane che la famiglia produce. Fallito l'intervento di un mediatore, Nik, che ha ormai rapporti molto tesi con Mark rifugiatosi sui monti, non si rassegna alla vita da recluso. Si fa coraggio e affronta da solo il padre dell'ucciso. L'anziano uomo non può sovvertire regole secolari e tuttavia gli concede di allontanarsi entro 24 ore, e comunque di non tornare mai più in quelle zone.
Valutazione Pastorale
Americano di nascita e di formazione, Marston ha esordito nel 2004 con il controverso e interessante "Maria full of grace", sulle ragazze corriere della droga tra Colombia e Stati Uniti. Ora sceglie uno scenario se possibile più insolito e inedito: l'Albania del post comunismo è luogo quasi sconosciuto, che Marston ha guardato con l'aiuto dello sceneggiatore albanese Andamion Murataj. L'idea di concentrarsi sulla tradizione delle faide è stata circoscritta e sviluppata attraverso la messa a fuoco di blocchi successivi. Siamo nel 2012 ma tutto si svolge sulla base di un codice risalente al XV secolo, il Kanun, con regole precise rimaste oggi solo per tenere in primo piano termini quali 'orgoglio','onore','ego'. Agli obblighi previsti da una legge non scritta eppure accettata, si rassegnano gli adulti (i genitori) ma non i figli adolescenti. Se Rudina si inventa nuova e coraggiosa commerciante in giro tra gli uomini, Nik ben presto si sente chiuso, frustrato, segregato per motivi che non comprende. E si ribella. Non sappiamo cosa farà dopo la fuga, ma intanto era necessario indicare una possibile alternativa, far risaltare lo stridente contrasto tra arcaismi irrazionali e uno scenario fatto di SMS, computer, internet. Una cittadina rurale dedita al lavoro dei campi: all'interno giovanissimi che scalpitano, non entrano in sintonia, si sentono fuori gioco. Ne esce la rappresentazione di una frattura generazionale forte e dolorosa, che assume contorni geografici più ampi (il padre schiaffeggia il figlio, e la sfida è avviata...) e valenze dialettiche di spiccato realismo. Se qualche passaggio risulta un po' allentantato e quasi semplificato (la madre per esempio è in pratica inesistente), resta la linearità di un copione di misurata drammaturgia in grado di inquadrare uno scenario originale e temi sociali, storici e culturale di non poco interesse.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e in seguito come proposta per avviare riflessioni sui molti argomenti (sopra accennati) che suscita.