Orig.: Francia (2013) - Sogg.: tratto dal romanzo "Malavita" di Tonino Benacquista - Scenegg.: Luc Besson, Micahel Caleo - Fotogr.(Scope/a colori): Thierry Arbogast - Mus.: Evgueni Galperine, Sacha Galperine - Montagg.: Julien Rey - Dur.: 111' - Produz.: Luc Besson, Ryan Kavanaugh, Virginie Silla per Europacorp.
Interpreti e ruoli
Robert De Niro (Giovanni Manzoni/Fred Blake), Michelle Pfeiffer (Maggie Blake), Tommy Lee Jones (agente CIA Stansfield), Dianna Agron (Belle Blake), John D'Leo (Warren Blake), Domenick Lombardozzi (Mimmo), Jimmy Palumbo (Di Cicco), Dominic Chianese (don Mimino), Vincent Pastotr (Fat Willy), Joseph Perrino (Joey), Jon Freda (Rocco), Paul Borghese (Albert)
Soggetto
Dagli Stati Uniti i Manzoni, nota famiglia di mafiosi, si trasferiscono in un paesino della Normandia, nell'ambito dl programma di protezione testimoni. Qui Fred, il padre, Maggie, la madre, Belle e Warren i due figli dovrebbero cominciare una vita il più anonima possibile. Ma i buoni propositi finiscono in breve tempo e Fred mette in mostra aggressività e decisionismo, nonostante faccia credere di essere uno scrittore intento a preparare un libro sulla seconda guerra mondiale. Quando al boss che vuole vendetta arriva in carcere la notizia della sua nuova destinazione, le cose precipitano e si apre la bagarre del tutti contro tutti...
Valutazione Pastorale
Il punto di partenza é il romanzo "Malavita" di Tonino Benacquista, italoamericano e quindi in grado di parlare di cose che ben conosce. Lo ha ripreso e sceneggiato il francese Luc Besson, lo ha affidato ad un cast che più azzeccato non si potrebbe. Anni fa Besson disse che dopo "Giovanna d'Arco" avrebbe smesso di fare film. Così non è stato, e anzi ha lavorato più che mai, svolazzando tra vari generi come un vero regista eclettico e imprevedibile. Qui il genere 'mafia italo americana' è rivoltato, rovesciato, aggrovigliato per il meglio. Ci sono umorismo,tensione narrativa, e l'intuizione di essere provocatori, cinici e gentili fino alla bellissima trovata del De Niro/Manzoni chiamato a commentare in un cineforum il film "Quei bravi ragazzi" di Scorsese. Ne esce un'operazione simpatica, svelta, curiosa per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e nell'insieme brillante.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come prodotto divertente e di immediato consumo.