Orig.: Italia (2013) - Sogg. e scenegg.: Francesca Marciano, Valeria Golino, Valia Santella tratti dal romanzo "A nome tuo" di Mauro Covacich - Fotogr.(Scope/a colori): Gergely Poharnok - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Giogiò Franchini - Dur.: 105' - Produz.: Riccardo Scamarcio, Viola Prestieri, Valeria Golino per Buena Onda con RAI Cinema.
Interpreti e ruoli
Jasmine Trinca (Irene detta Miele), Carlo Cecchi (ing. Carlo Grimaldi), Libero De Rienzo (Rocco), Vinicio Marchioni (Stefano), Iaia Forte (Clelia), Roberto De Francesco (Filippo), Barbara Ronchi (Sandra), Massimiliano Iacolucci (padre di Irene), Claudio Guain (Ennio), Elena Callegari . (Carla)
Soggetto
Irene, trent'anni, aiuta le persone ad abbreviare l'agonia delle proprie sofferenze fisiche. Dall'amico Rocco riceve nomi e indirizzi, vi si reca, porta le medicine che è andata a comprare in Messico, e procede alla bisogna, non prima di aver ricordato che esiste fino all'ultimo la possibilità di recedere. Un giorno va a casa dell'ing. Grimaldi e, dopo qualche incontro con lui, si sente dire dall'uomo che non è affato malato e tuttavia ha voglia di morire. Irene cade in una profonda crisi, vorrebbe in qualche modo disimpegnarsi ma trova l'opposizione dell'ingegnere. Quasi costretti a conoscersi e spiegarsi, lei e l'uomo si incontrano in successive occasioni. Ma per Irene il precario equilibrio che governa il suo 'lavoro' si sta sgretolando. Quando arriva la notizia che Grimaldi si è sentito male, Irene accorre a casa e vede l'ambulanza che parte. Grimaldi è morto.
Valutazione Pastorale
"A modo tuo" è il titolo del romanzo di Mauro Covacich, che ha suscitato l'interesse di Valeria Golino: "Ero sollecitata -dice- dalla forza dei personaggi, dalle suggestioni visive e dalla potenza della tematica(...)". Bisogna cominciare da quest'ultima, perché l'eutanasia è argomento sensibile rispetto al quale non c'è possibilità di avere incertezze. All'inizio Irene vi si trova calata con totale complicità, sia pure rispettando il burocratico avviso di ricordare al 'paziente' la possibilità di cambiare idea. La ragazza tuttavia, quasi indifferente quando va a comprare farmaci proibiti e prende nominativi segreti, resta in difficoltà di fronte all'inatteso atteggiamento di Grimaldi. Lo scarto drammaturgico che rovescia le carte in tavola è forte e certifica un convinto ribaltamento dialettico. Il tema "eutanasia" è proposto senza compiacimenti con sguardo approfondito e introverso. Pur senza toccare i terreni della salvezza e della fede, il copione smussa con misura i termini della polemica, accantona facli ideologie e resta nell'ambito di un difficile, complicato dissidio interiore. Golino, neo regista, ha per il racconto uno sguardo intenso, serio, capace di visualizzare sfumature esistenziali non facili e di chiedere una partecipazione convinta. Dal punto di vista pastorale, se la difesa della vita resta principio non negoziabile, il film, nell'odierno contesto sociale e culturale, può essere valutato come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, più opportunamente, in occasioni mirate dove sia possibile, con maggiori, più ampi contributi, avviare riflessioni su un tema cosi decisivo per la cultura italiana, ed europea in senso lato. Attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri strumenti tecnici.