Orig.: Francia (2013) - Sogg. e scenegg.: Marie Claire Javoy, Pascal Plisson - Fotogr.(Panoramica/a colori): Simon Watel - Mus.: Laurent Ferlet - Montagg.: Sarah Anderson, Sylvie Lager - Dur.: 75' - Produz.: Barthelemy Fougea per Winds, Ymagis, Herodiade.
Soggetto
Quattro zone geografiche molto lontane tra loro: le savane del Kenya, gli aspri sentieri delle montagne dell'Atlante in Marocco, l'India del Sud, gli altipiani della Patagonia in Argentina. Dentro ciascuna situazione, ecco le difficoltà che alcuni bambini incontrano per raggiungere le rispettive scuole.
Valutazione Pastorale
Si tratta di una produzione francese che sollecita ancora una volta l'icontro tra documento e finzione. Il "cinema del reale" si definiva una volta una proposta di questo tipo, nella quale la 'realtà' entra prepotente e con dolce insistenza chiede e pretende attenzione, anche a costo di smuovere qualche briciolo di 'invenzione'. Plisson lavora con accortezza sui due versanti, presenta i piccoli protagonisti e subito li lascia liberi di cominciare il loro cammino quotidiano, liberi di essere tutt'uno con una natura bella e matrigna, liberi di coltivare fino all'ultimo il loro sogno di diventare soggetti attivi di un'utopia chiamata istruzione, educazione, crescita come individui e persone. Plisson si limita ad 'osservare', lasciando che l'obiettivo si tenga a doverosa distanza, quella che permette di tenere sullo stesso piano le persone, il mondo animale, gli scenari naturali. Per i bambini la fatica quotidiana diventa naturale confronto con una vita difficile, dove ogni ricchezza è frutto di conquista e sacrificio. L'immagine cresce col procedere della strada verso il traguardo. Si fa visione profonda e inquieta, entra negli sguardi e nelle emozioni dei piccoli, crea le premesse per l'incontro tra le asprezze della cronaca e l'irrompere del 'recitato', del 'costruito', che diventa favola, leggera e adatta a rendere crescente il respiro dell'obiettivo da raggiungere. Non c'è denuncia nell'approccio di Plisson, solo la capacità di una visione asciutta, autentica, commossa. Un ritratto che non ricatta e non condiziona ma mette tutti difronte alle proprie responsabilità, alla necessità 'morale' di non mandare deluse le attese di tanti bambini nel mondo. Bambini che saranno il nostro domani,impossibile da deludere. Per questi motivi il film è da valutare come consigliabile problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione e in molte occasioni successive per avviare riflessioni sui temi importanti e attuali che propone. Anche a livello scolastico e didattico.