Orig.: Italia (2013) - Sogg.: Luca Miniero, Federica Pontremoli - Scenegg.: Luca Miniero - Fotogr.(Scope/a colori): Federico Angelucci - Mus.: Umberto Scipione - Montagg.: Valentina Mariani - Dur.: 102' - Produz.: Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimentz per Cattleya in collaborazione con Warner Bros Entertainment Italia.
Interpreti e ruoli
Paola Cortellesi (Cristina D'Avola), Rocco Papaleo (Ciro Cammaruta), Luca Argentero (Michele Coso), Angela Finocchiaro (Doriana Manetti), Alessandro Besentini (Carlo Manetti), Lavinia De' Cocci (Fortuna Coso), Saul Nanni (Vittorio Coso), Giselda Volodi. (vicina di casa), Marco Marzocca (poliziotto), Massimo De Lorenzo (ispettore), Salvatore Misticone (professore d'inglese)
Soggetto
Da meridionale in incognito, Cristina vive in una cittadina del Nord con il marito Michele Coso e due figli. Il suo perfetto integramento in quella idilliaca realtà viene messo a dura prova quando viene a sapere che suo fratello Ciro è implicato in un processo di camorra e ha chiesto di trascorrre gli arresti domiciliari presso di lei. Difficoltà, equivoci, incomprensioni cominciano e aumentano di giorno in giorno. Però le litigate furiose in famiglia e con Ciro ottengono a lungo il risultato di ammorbidire i contrasti e far emergere finzioni e ipocrisie...
Valutazione Pastorale
La satira di costume incentrata sui contrasti nord/sud non è nuova. C'era bisogno di lavorarci sopra per evitare ripetizioni e uscire dalla logica del "Benvenuti al Nord/al Sud". A livello di racconto Miniero prova perciò a lavorare sulla 'sorpresa', ossia sul travestimento indotto dal doppio nome di Cristina/Carmela. E, di fronte a lei, la smaccata naturalezza di Ciro. Contrasti, sorprese, equivoci, cambi di rotta partono ben presto e si infittiscono forse oltre misura. Sul traliccio principale del contrasto sorella/fratello si inseriscono lentamente molti elementi che attutiscono ogni contraddizione per arrivare ad un finale che ristabilisce l'equilibrio. Una certa prevedibilità e qualche passaggio un po' forzato tolgono freschezza al copione e il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e nell'insieme semplice.
Utilizzazione
Il film é da utilizzare i programmazione ordinaria e in seguito come ritratto tra umorismo e sarcasmo di usi e costumi nazionali.