Orig.: Italia (2013) - Sogg.: Valerio Attanasio, Sydney Sibilia - Scenegg.: Valerio Attanasio, Andrea Garello, Sydney Sibilia - Fotogr.(Scope/a colori): Vladan Radovic - Mus.: Andrea Farri - Montagg.: Gianni Vezzosi - Dur.: 100' - Produz.: Domenico Procacci, Matteo Rovere per Fandango e Ascent Film con RAI Cinema.
Interpreti e ruoli
Edoardo Leo (Pietro), Valeria Solarino (Giulia), Valerio Aprea (Mattia), Paolo Calabresi (Arturo), Libero Di Rienzo (Bartolomeo), Stefano Fresi (Alberto), Lorenzo Lavia (Giorgio), Pietro Sermonti (Andrea), Neri Marcorè (Murena)
Soggetto
A 37 anni, Pietro è in attesa del rinnovo del contratto di ricercatore universitario e del finanziamento per un progetto speciale. Ma ci sono i tagli e nessuna delle due possibilità di verifica. Costretto a dire bugie alla fidanzata Giulia, Pietro capisce che deve inventarsi qualcosa per sopravvivere. L'idea è semplice: mettere insieme una banda come finora non se ne sono mai viste, composta da suoi ex colleghi che, nonostante le competenze, vivono ai margini della società, facendo chi il benzinaio, chi il lavapiatti, chi il giocatore di poker. Il gruppo (dove ci sono laureati in macroeconomia, neurobiologia, antropologia, lettere classiche, archeologia) si rivela perfetto per l'impresa programmata: preparare pillole eccitanti come una droga e tuttavia non censite nell'elenco ufficiale del Ministero delle Salute e quindi non illegali. Pur tra mille inconvenienti, il piano decolla con successo, arrivano soldi, successo, facili conquiste. Ma arriva anche l'altra faccia della medaglia, e l'inevitabile resa dei conti.
Valutazione Pastorale
Il finale forse è corretto non anticiparlo. Ma si può dire che l'amaro tono conclusivo è del tutto in linea con le atmosfere sapide, taglienti che accompagnano il racconto. E, va aggiunto, malinconiche, perché c'è tristezza nel lucido ritratto di sette giovani (ancora per quanto?...) ai quali non basta una solidissima preparazione nel proprio campo per avere uno sbocco lavorativo adeguato al merito profuso negli studi. Tutto quello che segue è la descrizione di una forte voglia di riscatto che non resta inerte di fronte ai passi rischiosi da compiere e cerca tuttavia di rompere uno stato di cose fatto di incrostazioni civili e immobilismo sociale. Il copione cresce progressivamente, alzando il tiro dei dialoghi, delle azioni, dei comportamenti, mettendo insieme ritmo narrativo scattante e ironia talvolta irresistibile. Una commedia di denuncia, che l'esordiente Sibilia confeziona con imprevedibile scioltezza narrativa. Un bello schiaffo tirato in faccia a chi di dovere, per un film che, dal punto di vista pastorale, èda valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in occasioni successive come prodotto italiano capace di mettere insieme umorismo e riflessione, a partire dal problema del lavoro e dintorni (studio, meritocrazia, mancanza di opportunità).