Orig.: Stati Uniti (2013) - Sogg. e scenegg.: Corman McCarthy - Fotogr.(Scope/a colori): Dariusz Wolski - Mus.: Daniel Pemberton - Montagg.: Pietro Scalia - Dur.: 124' - Produz.: Nick Wechsler, Steve Schwartz, Paula Mae Schwartz, Ridley Scott.
Interpreti e ruoli
Michael Fassbender (il procuratore), Penelope Cruz (Laura), Cameron Diaz (Malkina), Javier Bardem (Reiner), Brad Pitt (Westray), Bruno Ganz (mercante di gioielli), Rosie Perez (Ruth), Dean Norris. (acquirente), Natalie Dormer (la bionda), Goran Visnjic (Michael), Ruben Blades (Jefe), Edgar Ramirez (il prete)
Soggetto
Il Procuratore (il nome non viene mai pronunciato) è un avvocato che cede alla tentazione di entrare in un mondo losco e pericoloso per guadagnare in fretta molro denaro. Mentre capisce di mettere a rischio l'incolumità della fidanzata Laura, l'uomo si fa convincere da Reiner, propietario di un nightclub, a partecipare a un losco affare di droga. Nel gruppo si ritrovano anche Westray, un mediatore donnaiolo che ama filosofeggiare e Malkina, ragazza di Reiner, una sociopatica priva di scrupoli. I rapporti tra queste persone procedono all'insegna dell'incertezza e dell'ambiguità. Fino a quando Malkina, la più cinica di tutte, non dà il via alla eliminazione a catena di tutti i partecipanti. Resta sola e trionfante con il malloppo ormai conquistato.
Valutazione Pastorale
Il rapporto tra la narrativa di McCarthy e il cinema aveva finora prodotto risultati di non poco interesse: pensiamo ai film "Non è un paese per vecchi", "La strada", "I figli degli uomini". Rovesciando i termini di lavorazione, McCarthy ha ora deciso di scrivere una sceneggiatura e, poi, di pubblicare il libro. " 'The Counselor' -spiega McCarthy stesso- è la storia di un uomo che viene coinvolto in qualcosa da cui avrebbe dovuto tenersi alla larga". Il copione è attraversato dall'idea che "l'umanità non sia intrinsecamente buona, che le persone abbiano sempre una scelta e che spesso compiano scelte sbagliate. Qualunque scelta ha delle conseguenze che, a volte, fanno la differenza tra la vita e la morte. Perciò questa storia vuole essere una sorta di monito". Sono tutte premesse forti e di grande sostanza, che purtroppo risultano quasi inesistenti nello svolgimento finale. Forse Ridley Scott ha diretto con poca convizione e qualche fretta di troppo; forse la contemporanea presenza di molti 'divi' ha creato le premesse per inutili narcisismi attoriali; e, forse (e senza forse) il testo scritto da McCarthy naufraga troppo presto in una sequela di discorsi banali e pedanti, scoperti e didascalici, infarciti di artificio e lentezza. Operazione sbagliata alla fine, che annoia, gira su se stessa e non coinvolge, e film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso, e segnato da superficialità, a smorzare i temi esistenziali importanti che rimangono tutti allo stato di abbozzo.
Utilizzazione
Arricchito da molti richiami spettacolari, il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria ben tenendo presente quanto detto sopra sui suoi limiti espressivi e realizzativi. Attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.