Interpreti e ruoli
Pio D’Antini (Pio), Amedeo Grieco (Amedeo), Francesca Valtorta (Borromea), Nicola Rignanese (Carmelo Laino), Claudio Bigagli (don Boschin)
Soggetto
Veneto oggi, Pio è un avvocato quarantenne sposato con Borromea e padre di due figli. È in campagna elettorale per la poltrona di sindaco della sua città, quando perde il padre. Negli stessi giorni lo affianca come nuovo autista-assistente personale Amedeo, un quarantenne segnalato dal parroco don Boschin, che sta cercando di rimettersi in partita con la vita dopo un andirivieni dal carcere. Pio e Amedeo non potrebbero essere più diversi per carattere e stile di vita: il primo mite ed esageratamente insicuro, il secondo esuberante al punto da essere spesso fuori controllo. L’occasione di un viaggio in Puglia, per sistemare le proprietà di famiglia dopo la morte paterna, li farà avvicinare, permettendo soprattutto a Pio di scrollarsi di dosso pesanti rigidità e costrizioni.
Valutazione Pastorale
Dopo “Belli ciao” (2022), i due comici foggiani Pio e Amedeo – Pio D’Antini e Amedeo Grieco, classe 1983 – provano i fare il bis sul grande schermo affidandosi nuovamente a un regista esperto, che ha infranto record su record al box office: Gennaro Nunziante, artefice dei successi più fragorosi di Checco Zalone (da “Cado dalle nubi” del 2009 a “Quo vado?” del 2016). Insieme a Nunziante, Pio e Amedeo hanno messo su un nuovo progetto che rispecchia maggiormente il loro stile irriverente e al contempo capace di parlare al grande pubblico. È “Come può uno scoglio”, in uscita al cinema con Vision Distribution, una produzione Fremantle, Sky e Prime Video. Nel cast oltre ai due comici, veri mattatori dalla prima all’ultima inquadratura, figurano anche Francesca Valtorta, Nicola Rignanese e Claudio Bigagli.
La storia. Veneto oggi, Pio è un avvocato quarantenne sposato con Borromea e padre di due figli. È in campagna elettorale per la poltrona di sindaco della sua città, quando perde il padre. Negli stessi giorni lo affianca come nuovo autista-assistente personale Amedeo, un quarantenne segnalato dal parroco don Boschin, che sta cercando di rimettersi in partita con la vita dopo un andirivieni dal carcere. Pio e Amedeo non potrebbero essere più diversi per carattere e stile di vita: il primo mite ed esageratamente insicuro, il secondo esuberante al punto da essere spesso fuori controllo. L’occasione di un viaggio in Puglia, per sistemare le proprietà di famiglia dopo la morte paterna, li farà avvicinare, permettendo soprattutto a Pio di scrollarsi di dosso pesanti rigidità e costrizioni.
“Il film è un’iperbole dei nostri personaggi: segna il passaggio da uomo di sabbia a uomo scoglio”. Così Pio e Amedeo in conferenza stampa spiegano la linea tematica del loro nuovo film. Il film segue infatti la traiettoria di Pio, ingabbiato in un ruolo familiare, lavorativo e politico che non lo rende felice, ma da cui non riesce a prendere le distanze. Quando compare al suo fianco Amedeo, che sulle prime sembra la sua “nemesi” farsesca, sarà costretto a fare i conti con se stesso, con il proprio passato. L’abbinamento improbabile tra i due ricorda molto il meraviglioso duetto di “Quasi amici. Intouchables” (2011) di Olivier Nakache e Éric Toledano, con Omar Sy e François Cluzet. Ovviamente in “Come può uno scoglio” cambiano stile e linea comica, come pure la caratterizzazione dei personaggi: è tutto più estremo e irriverente, a tratti grottesco, ma mai del tutto fuori controllo in termini di correttezza verbale. Il film, infatti, desidera intercettare un’ampia forbice di pubblico, candidandosi al ruolo di “cinepanettone” delle feste, ovviamente rivisto e corretto al giorno d’oggi. In questo si vede molto il tocco sapiente di Gennaro Nunziante, che è riuscito a valorizzare e al contempo contenere il talento debordante di Checco Zalone. E il film con Pio e Amedeo segna un nuovo traguardo per Nunziante, che si conferma un abile regista, attento a dove posizionare la macchina da presa, a gestire i tempi comici di due fuochi d’artificio della risata senza che si squilibri l’asse del racconto. Al di là di qualche eccesso qua e là da mettere sempre in conto con la comicità a briglia sciolta di Pio e Amedeo, “Come può uno scoglio” è un film che funziona, tra ritmo e racconto. Un titolo votato all’evasione scanzonata senza troppe pretese. Consigliabile, brillante-semplice.
Utilizzazione
Indicato per la programmazione ordinaria e per successive occasioni.