L’edizione n°17 del Tertio Millennio Film Fest, organizzata dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, ha preso il via ieri 3 novembre. Nel pomeriggio la preapertura è stata affidata ad una proposta di notevole importanza sotto il profilo storico. Grazie alla copia restaurata e messa a disposizione dal Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, è stato proiettato al cinema Trevi “Il cielo è rosso” , film d’esordio come regista di Claudio Gora, già attivo nel cinema italiano come attore dalla fine degli anni Trenta. Tratto dal romanzo omonimo che Giuseppe Berto scrisse durante la prigionia negli Stati Uniti, il film è una fotografia amara e quasi disperata dell’Italia in rovina appena uscita dalla guerra mondiale. Nella presentazione Emiliano Morreale, conservatore della Cineteca, ha enucleato i motivi per i quali il film si rende interessante per lo spettatore dei nostri giorni: uno sguardo senza compiacimenti, la ricostruzione di una vita che stentava a trovare la forza per andare avanti, sepolta da macerie non solo fisiche (città distrutte) ma soprattutto morali tra furti, soprusi, violenze e l’assenza di valori di riferimento. Con esattezza, la valutazione del Centro Cattolico Cinematografico al momento dell’uscita del film (1950) scriveva: “(…) tutti questi elementi negativi, non controbilanciati da efficaci elementi positivi, rendono il film moralmente censurabile”. Un approccio che teneva proprio conto di possibili suggestioni eccessivamente nichiliste su un pubblico già duramente provato dalla realtà quotidiana.
Apertura ufficiale del Festival la sera al Cinema Farnese. Dopo il saluto rivolto ai presenti da Don Ivan Maffeis, Presidente della Fondazione EdS, Gianluca Arnone ha introdotto “All is Lost -Tutto è perduto” , film in anteprima diretto da J.C. Chandor e interpretato da Robert Redford. Unica presenza nel ruolo di un uomo (“our man” è definito nei titoli di coda) che si ritrova solo in mezzo nell’ Oceano, naufrago in seguito ad un incidente alla sua imbarcazione. La vicenda, quasi cronaca di una lenta agonia, segue le fasi dell’aspro contrasto tra l’essere umano e la Natura, toccando i toni della parabola, vera e commovente.
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