“La La Land” il film di Damiel Chazelle, che ha inaugurato la sera del 31 agosto l’edizione 73 della Mostra del Cinema di Venezia, ha ottenuto consensi compatti e convinti. Forse il successo è dovuto anche al fatto di aver ridato spazio e lustro a un genere,il “musical”, che il cinema aveva cancellato almeno trenta anni addietro. Ryan Gosling e Emma Stone vivono una storia tra favola e realtà che restituisce smalto alla fantasia, a quella chimica dell’immaginario in grado di riportare lo spettatore lungo percorsi impensabili e non prevedibili. Tra balli e canzoni, la storia d’amore cresce e diventa affascinante da seguire, come un copione che sappiamo non autentico ma è bello immaginare vivo e reale. Dopo la prima settimana, il film di Chazelle è rimasto nelle mente di molti in vista di una carriera internazionale tutta da seguire. Tra i film di questa prima trance del programma, da ricordare sono “The lighty between ocean” di Derek Cianfrance, forte e squilibrato melò sul tema della maternità negata; “Arrival” di Denis Villeneuve, uno sci-fiction che parla di alieni e cerca con loro una soluzione incentrata sulla inclusione e sul dialogo più che sulla diversità. Si segnalano anche il film di Francois Ozon “Frantz” , vicenda drammatica sulla ricerca della verità con un B/N che si alterna al colore con modi metaforici; quello di Christopher Murray “Il cristo cieco”, forte apologo sulla misercordia e sulla fede, “Nocturnal animals” di Tom Ford, dramma esistenziale non sempre riuscito. Mentre “Spira Mirabilis” di Massimo D’anolfi e Martina Parentiè, sceso in gara come primo film italiano, ha colpito per la severità dello stile e l’originalità della narrazione.
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