Sulla “Rivista del Cinematografo”  (anno II n° 3 marzo 1929) leggiamo: “Nella seduta del 19 c.m. la Giunta Centrale dell’Azione Cattolica Italiana si è occupata del Cinematografo. Togliamo dal comunicato della seduta stessa quanto interessa l’opera nostra.  Problemi morali. Il Presidente riferisce quanto è stato deliberato nell’adunanza del Segretariato Centrale per la moralità, da lui presieduta. Si è innanzitutto conclusa la discussione sul problema del cinematografo, deliberando di costituire una Commissione Centrale di revisione delle pellicole cinematografiche,la quale avrà l’incarico di esaminare i films dal punto di vista cattolico, anche per fare le opportune segnalazioni agli organi competenti ed alla clientela cattolica, e provocare tempestivamente i provvedimenti atti a scongiurare i gravi pericoli religiosi e morali che il cinematografo può causare, specialmente per la gioventù. La Commissione Centrale sarà coadiuvata alla periferia da appositi organi di controllo e di ispezione. Tali deliberazioni avranno un ulteriore sviluppo, che sarà reso noto a suo tempo”.

Parte da qui il cammino di revisione dei film in uscita sul mercato italiano, che troverà un riscontro concreto in tempi brevi. All’indomani dell’avvento del cinema sonoro, comincia la pubblicazione delle “Segnalazioni Cinematografiche. Edito dal Centro Cattolico Cinematografico, il Volume I  comprende i “films presentati in Italia nel 1934-1935. Titoli dello stesso biennio sono compresi nel volume II.

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