Orig.: Spagna/Bulgaria (2017) - Sogg.: tratto dal romanzo "Amando Pablo, odiando Escobar" di Virginia Vallejo - Scenegg.: Fernando Leon de Aranoa - Fotogr.(Scope/ a col.): Alex Catalan - Mus.: Federico Jusid - Montagg.: non indicato - Dur.: 123' - Produz.: Javier Bardem, Ed Cathell III, Kalina Kottas, Miguel Menendez De Zubillaga - 74^ MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA 2017 FUORI CONCORSO.
Interpreti e ruoli
Javier Bardem (Pablo Escobar), Penelope Cruz (Virginia Vallejo), Peter Sarsgaard (Neymar), David Valencia (Santos), Juliet Restrepo (Maria Victoria Henao), Joavany Alvarez (Ignacio Velarde), Ricardo Nino (Careta), Matthew Moreno . (Pablito)
Soggetto
Dalla ascesa nel mondo del narcotraffico alla morte violenta nel 1993, la parabola di Pablo Escobar, deciso a prendere il monopolio del traffico di droga tra Stati Uniti e Colombia. La sua vita si intreccia con quella di Virginia Vallejo, giornaliste e sua amante, decisa a collaborare con la giustizia...
Valutazione Pastorale
Non c'è dubbio che quella di Pablo Escobar sia una figura cresciuta tra cronaca e mito. Escobar, nato in Colombia il 1 dicembre 1949 morto a Medellin il 2 dicembre 1993, ha attraversato quaranta anni di storia segnata da violenze e sopraffazioni, sempre all'insegna della legge del più forte. Il suo pugno di ferro ha terrorizzato la Colombia fin quando la sfida agli Stati Uniti non si è rivelata un azzardo ancora più forte. Mentre cercava di difendersi dall'assedio americano sempre più stringente, Escobar si è a poco a poco fatto il vuoto intorno, restando incastrato in una dimensione confusa nella quale anche le forze ufficiali americane vivevano in stato di perenne contraddizione. In particolare il film coglie gli ultimi quindici anni di vita di Escobar, ispirandosi al libro "Amando Pablo, odiando Escobar", scritto da Virginia Vallejo giornalista e sua amante. Bisogna dire che la forza del racconto è soprattutto nei due interpreti principali, Bardem, anche fisicamente vicino a Escobar e bravo ad incarnarne una gestualità dura e malvagia; e Penelope Cruz, convincente nel ruolo della giornalista insieme innamorate dubitosa. . Il regista governa fin che può la narrazione, ma a lungo andare non tiene testa ai due protagonisti. Ne deriva un ritratto asciutto ed essenziale che attraversa una vicenda umana deprecabile. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni anche per avviare riflessioni su un personaggio controverso e sulla storia di cui è stato protagonista.