Orig.: Italia/Francia/Germania/Stati Uniti (2017) - Sogg. e scenegg.: Jonas Carpignano - Fotogr.(Panoramica/a colori): Tim Curtin - Mus.: Dan Romer - Montagg.: Affonso Goncalves - Dur.: 117' - Produz.: Jon Coplon, Paolo Carpignano, Ryan Zacarias, Gwyn Sannia, Rodrigo Teixeira, Marc Schmidheiny, Cristoph Daniel (Prod. esecutivo: Martin Scorsese) - PREMIO LABEL EUROPA CINEMA ALLA 49^ QUINZAINE DES REALISATEURS, CANNES 2017 - SELEZIONATO PER LA XXX^ EDIZIONE DEGLI EUROPEAN FILM AWARDS - CANDIDATO PER L'ITALIA AGLI OSCAR 2017.
Soggetto
La Ciambra è una piccola comunità rom nei pressi di Gioia Tauro. Qui Pio Amato, a soli 14 anni, beve, fuma ed è uno dei pochi in grado di integrarsi tra le varie realtà del luogo: italiani, immigrati africani, gli stessi rom. Seguendo le orme di suo fratello Cosimo, Pio impara quello che serve per sopravvivere sulle strade della città. Fino al giorno in cui anche Cosimo viene arrestato e Pio deve diventare il capofamiglia...
Valutazione Pastorale
Un film forte e disturbante, fatto di vita vere e di persone pronte a mettere in gioco se stesse e il luogo circostante. Dopo "A chjana", corto 2012, "A ciambra", corto 2014, e "Mediterranea", Cannes 2015, Carpignano affida ad un secondo LM i risultati di un percorso fatto di acute osservazioni e dolorose lacerazioni. Trascorsa l'infanzia tra Roma e New York, il regista ha frequentato i più importanti festival del mondo, arrivando nel 2017 alla Quinzaine des Realisateurs. Quello che non ti aspetti è la travolgente, incalzante forza espressiva dell'azione. "Le riprese nella Ciambra - dice- sono state una grande sfida. E' impossibile descrivere precisamente com'è fatta la Ciambra, ma spero che il film riesca a darne una idea...". Il taglio della sceneggiatura è sotto la lente di una dinamicità irruenta e distruttiva, fatta di nervosismo, di rottura degli equilibri, di perdita di controllo. Pio agisce come in preda ad un istinto incontrollato, si altera, cambia decisione, finge una tranquillità che non esiste. E' che il territorio è una polveriera in ebollizione, dove tutti lottano contro tutti, nemici anche senza volerlo. Ogni tanto appare la presenza dello Stato sotto forma di arresti, ma si tratta di sporadici tentativi. Nei casi più frequenti, il regolamento dei conti avviene senza preavviso, con secche e crude reazioni. Carpignano costruisce uno scenario cupo, buio e di non molte speranze. Che però conserva i tratti di una vitalità disperata e non rassegnata. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film si indirizza verso un utilizzo appropriato e mirato, occasione per confrontarsi con una realtà aspra e ostile, e con un cinema che affonda nel 'vero' la sua natura antropologica.