Orig.: Stati Uniti (2016) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Edward Bunker (1999) - Scenegg.: Matthew Wilder - Fotogr.(Panoramica/a colori): Alexander Dynan - Mus.: We are Dark Angels - Montagg.: Benjiamin Rodríguez jr - Dur.: 93' - Produz.: Blue Budgie Films in collaborazione con Arclight Films International e Pure Dopamine, in collaborazione con Ingenious Media e Shanghai Gigantic - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.
Interpreti e ruoli
Nicolas Cage (Troy), Willem Dafoe (Mad Dog), Christopher Matthew Cook (Diesel), Omar Dorsey (Moon Man), Louisa Krause (Zoe), Melissa Bolona (Lina), Rey Gallegos (Chepe), Chelcie Melton (Sheila), Bruce Reizen (Maurie), Ali Wasdovich (Melissa), Louis Anthony Perez (Mike), Paul Schrader . (il Greco)
Soggetto
Troy, Diesel e Mad Dog appena usciti di prigione non sanno come riempire le giornate. Capita l'occasione per sistemarsi. Ci provano, ma come andrà a finire?...
Valutazione Pastorale
Diciamo subito che si tratta dell'adattamento cinematografico del romanzo "Cane mangia cane", scritto da Edward Bunker, edito in Italia nel 1999. La citazione non è fine a se stessa ma serve a evidenziare la particolare biografia di Bunker, che diventa scrittore quando è in carcere ed ottiene molti consensi ed estimatori sia da altri scrittori sia da personaggi di cinema. Una figura dunque anomala e imprevedibile, il cui estro si è esplicato in una forma tanto calata nel genere 'poliziesco' quanto in grado di arricchire questo dato con una serie di notazioni di contorno, svarianti da una violenza fredda e lucida a un umorismo naturale e appena accennato. Basta vedere quello che combina Mad Dog nella sua casa all'inizio per capire che l'atmosfera riconduce esattamente al poliziesco anni '70, quello che richiama il cinema tosto e duro di Robert Aldrich e Don Siegel.
I tre seguono un copione che sembra destinato all'inferno. L'ottimismo iniziale lascia il posto ad una serie di contraccolpi senza fine, destinati a condurli verso il disastro. Eroi neri anzi nerissimi, senza possibilità di redenzione, senza pentimento, senza sensazione di colpa. Un discesa all'inferno che non ammette repliche. Uomini destinati alla fine inseriti in una società americana che vive sul filo di lana della illegalità e della violenza come metodo esistenziale. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso e problematico.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria con attenzione per il modo con cui propone sequenze forti e per la carica di 'normalità', con cui sono proposte. Paul Schrader conferma una vitalità ancora bella e robusta nel guardare a una certa America marginale fatta di vita precaria e destinata a finire male.