Orig.: Italia (2017) - Sogg.: Luca Infascelli, Carlo Salsa, Roberto De Paolis - Scenegg.: Luca Infascelli, Carlo Salsa, Greta Scicchitano, Roberto De Paolis - Fotogr.(Scope/a colori): Claudio Cofrancesco - Mus.: Emanuele De Raymondi - Montagg.: Paola Freddi - Dur.: 114' - Produz.: Carla Altieri, Roberto De Paolis per Young Films con Rai Cinema - 70° EDIZIONE FESTIVAL DI CANNES 2017 QUINZAINE DES REALIZATEURS IN CONCORSO.
Interpreti e ruoli
Selene Caramazza (Agnese), Simone Liberati (Stefano), Barbora Bobulova (Marta), Stefano Fresi (don Luca), Edoardo Pesce (Lele), Antonella Attili (Angela), Federico Pacifici (Ettore), Isabella delle Monache . (Beatrice)
Soggetto
Tor Sapienza, periferia di Roma. Lungo la strada Stefano rincorre Agnese, quando la raggiunge, dopo un inizio incerto, si convince a farla andare via con il piccolo oggetto rubato nel vicino centro commerciale. Stefano e Agnese sono destinati a lasciarsi, riprendersi, e tornare insieme in una continua ripetizione fatta di abbandoni e vicinanze...
Valutazione Pastorale
Sarà un caso ma da quando sono quasi tutti i giorni sulle pagine delle cronache cittadine, l'argomento periferia urbana è diventato di utilizzo comune e sempre meno nuovo. Questo non vuole dire che non meriti attenzione, anzi la lente ingrandita sullo stato di incertezze e di precarietà che scandisce la vita delle borgate urbane serve a declinarle in modi sempre più approfonditi e a denunciarne l'instabilità congenita. Così Roberto De Paolis, classe 1980, al momento di mettersi in prova con l'opera prima, raduna i materiali emersi da un ricerca sul territorio, riguardanti giovani, adolescenti, il lavoro, la casa, i rom, vi affianca l'iniziativa di un gruppo cattolico della parrocchia guidato da don Luca, ritiene di aver individuato una bella premessa e parte con la macchina a mano imbracciata simile a fucile pronto a rimettere a posto le cose. Il fatto è che il copione non va nella stessa direzione degli eventi, anzi il sentimento che nasce tra i due ragazzi sembra sempre più sicuro fin quando trova ostacolo nel voto fatto da Agnese di restare vergine sino al matrimonio. La rottura dell'accordo ingenera debolezze e criticità, sconvolge la mamma di Agnese, crea panico e tensione nella borgata. Certe rappresentazioni di questi luoghi sembrano sempre di più lontane e prive di contatto vitale con la realtà. Soprattutto per lo sguardo fin troppo 'addosso' ai fatti e per l'intenzione, voluta, di non arrivare ad una conclusione, di tenere i protagonisti distanti e quasi alternativi. Quale finale accomuna Agnese e Stefano, quali conquiste li tengono avvinti? Come in altre circostanze manca una forte tenuta narrativa capace di legare i passaggi motivati a quelli che denunciano scollamento. Per quanto la bravura dei due protagonisti configuri una encomiabile forza espressiva, manca qui la straziante senso di sacrificio di "Sole cuore amore" di Daniele Vicari, né ci sono i margini onirici e ironici di "Jeeg Robot" di Gabriele Mainetti. Il ritratto diventa allora un' ennesimo sguardo gettato su un Roma incattivita e non riconciliata, difficile da ricomporre e ridefinire. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come discutibile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria con preferenza per un pubblico attento a riflettere sulle sfumature anche un po' sopra le righe di qualche passaggio. Il dibattito è da arricchire con la testimonianza di esperienze dirette in grado di portare maggiore conoscenza sull'argomento.