Orig.: Italia (2017) - Sogg. e scenegg.: Walter Veltroni - Fotogr.(Panoramica/col. b&n): Davide Manca - Mus.: Danilo Rea - Montagg.: Gabriele Gallo - Dur.: 103' - Produz.: Carlo Degli Esposti per Sky Cinema e Palomar.
Soggetto
L'intervistatore percorre in lungo e in largo l'Italia e pone a tutti la domanda sulla possibilità (o meno) di incontrare la felicità, di testimoniarne gli effetti...
Valutazione Pastorale
Walter Veltroni incontra una trentina di persone, uomini e donne di varie età, non giovanissimi né piccoli (di questi ultimi del resto l'autore/regista si era già occupato nel precedente "I bambini sanno", 2015). Stavolta gli incontri avvengono sui luoghi veri dei protagonisti, quelli teatro dei rispettivi gesti indicati come 'determinanti' per l'emergere della nozione di 'felicità'. Singoli, coppie, membri di comunità religiose, scampati ad atti di terrorismo, anziani arrivati all'oggi con nel cuore il ricordo delle tristi deportazioni naziste, quelli che non hanno accettato il primo responso del medico che li condannava. E così proseguendo, nell'incontro con chi dedica il proprio ruolo sportivo ai portatori di handicap, con il giovane sacerdote che dice la bellezza del tifo calcistico, con una anziana testimone delle persecuzioni degli anni di guerra. "Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo" è il messaggio del Papa per la 51^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali: alle esortazioni raccolte in questo messaggio ha voluto richiamarsi Veltroni nello scegliere i vari casi proposti nel montaggio finale. Che sono tutti giusti ed esemplari, positivi nel metodo e nelle reazioni che vogliono trasmettere. Alla fine ogni segmento, si conclude 'bene' senza tuttavia eludere una domanda di fondo: dov'è la dialettica tra i singoli momenti? Può la semplice riproduzione della realtà essere più forte e convincente di una sconfitta maturata nel dolore? Dietro quegli indizi di felicità si agita una vita vissuta che chiede un maggiore spazio per il respiro e per il movimento. Il documentario ha bisogno di una inclassificabile libertà espressiva. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, realistico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in numerose occasioni successive, come avvio ad una riflessione su un tema centrale della nostra epoca (e non solo), con il contributo di chiunque voglia intervenire.