Orig.: Italia (2017) - Sogg. e scenegg.: Francesco Bruni - Fotogr.(Scope/a colori): Arnaldo Catinari - Mus.: Carlo Virzì - Montagg.: Cecilia Zanuso - Dur.: 106' - Produz.: Beppe Caschetto per IBC Movie con RAI Cinema.
Interpreti e ruoli
Giuliano Montaldo (Giorgio), Andrea Carpenzano (Alessandro), Arturo Bruni (Riccardo), Emanuele Propizio (Tommi), Donatella Finocchiaro (Claudia), Antonio Gerardi (Stefano), Raffaella Lebboroni (Laura), Andrea Lehotska (Regina), Ricardo Vitiello (Leo), Carolina Pavone . (Zoe)
Soggetto
Nella Roma caotica e dispersiva di oggi, dove il nervo scoperto di un irrisolto rapporto padre/figlio genera mostri e il dialogo appare una scommessa persa in partenza, il ventiduenne Alessandro, ignorante e turbolento, finisce per accettare controvoglia di fare da accompagnatore per Giorgio, un anziano 85enne, con sospetti di Alzhaimer. Giorgio è stato poeta, ha pubblicato raccolte di versi e si sente rilassato solo quando sta seduto sulla poltrona del salotto di casa...
Valutazione Pastorale
Francesco Bruni ha studiato (e ora insegna) al Centro Sperimentale di Cinematografia. Dopo aver collaborato a quasi tutti i copioni di Paolo Virzì (dall'esordio con 'La bella vita', 1993 a 'Il capitale umano', 2014), è passato dietro la m.d.p., dirigendo 'Scialla', 2011 e 'Noi 4', 2014. Questo sua terza prova trae spunto dalla vera malattia che ha colpito il padre del regista e ha segnato molto la sua vita quotidiana. La costruzione del racconto prevede di mettere di fronte, in forme sempre più aspre e ruvide, due figure del tutto opposte e distanti. Il 22enne e l'85enne risultano naturalmente diversi, faticosamente obbligati alla compagnia, negati al dialogo. A 'scongelare' il loro rapporto arriva il racconto a frammenti che Giorgio fa del proprio passato, e da quei ricordi Alessandro trae l'ispirazione per disegnare un itinerario imprevisto,come una fuga da casa verso qualcosa di fiabesco. 'Tutto quello che vuoi' si muove certamente lungo una traccia di pericoli e di conoscenza. Sembrerebbe una evoluzione narrativa stimolante, orientata positivamente verso il cambiamento e la crescita. Il 'sapere' del vecchio si espande nella poesia e arriva in modo impercettibile al giovane. Bello, encomiabile, auspicabile. Sembra però che la brusca marcia indietro di Alessandro (la 'pace' con il padre) percorra un sentiero alquanto improvviso e non sempre credibile, abitato da improvvisi trasalimenti e pacificazioni. Si, è vero, i giovani oggi non conoscono storia né geografia, non rispettano età e buone maniere, e quindi vanno affrontati secondo una certa logica dei caratteri. Certo alla equilibrata tenuta della storia concorre la prova di Giuliano Montaldo (già regista di tanti titoli importanti, è qui Giorgio, poeta partigiano e oggi residente nell'elegante quartiere Monteverde Vecchio) che tiene testa al quasi esordiente Andrea Carpenzano (Alessandro). Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come prodotto italiano che affronta la quotidianità con toni diretti, aderenti e vivaci.