Orig.: Francia (2016) - Sogg, e scenegg.: Olivier Assayas - Fotogr.(Panoramica/a col.): Yorick Le Saux - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Marion Monnier - Dur.: 105' - Produz.: Charles Gillibert - 69° FESTIVAL DI CANNES 2016 PREMIO PER LA MIGLIORE REGIA(EX AEQUO CON "BACCALAUREAT" DI CRISTIAN MUNGIU).
Interpreti e ruoli
Kristen Stewart (Maureen), Lars Eidinger (Ingo), Sigrid Bouaziz (Lara), Lie Danielsen (Erwin Anders), Ty Olwin (Gary), Hammou Graia (il poliziotto), Nora Von Waldstatten (Kyra), Benjamin Biolay (Victor Hugo), Audrey Bonnet (Cassandre), Pascal Rambert . (Jerome)
Soggetto
Maureen, giovane americana, vive a Parigi come personal shopper: sceglie vestiti e abbigliamento ideali per un star esigente di nome Kyra. Mentre adempie a questo ruolo, Maureen cerca un contatto con l'aldilà per cercare il fratello gemello Lewis, da poco scomparso...
Valutazione Pastorale
Dopo il film d'esordio "Il disordine" (1986), Olivier Assayas ha girato una decina di titoli variamente ispirati riguardo a tematiche e scelte realizzative. Tra le sue scelte più frequenti c'è il prediletto cinema di 'genere'. A questo proposito merita sottolineare che anche "Sils Maria", suo precedente film (2014), aveva come protagonista Kristen Stewart. La storia ha un andamento sfuggente e tagliente. In una cornice del tutto mondana e dal sapore elegante con tocchi di compiacimento estetico, il copione inserisce l'altro lato della protagonista, la sua faccia oscura e nascosta. Maureen vuole mettersi in contatti con il fratello morto perché vuole dimostrarsi capace di elaborare il lutto della sua perdita. Qui arriva qualche passaggio da film 'horror', che, insieme al lungo scambio di SMS tra la donna e un misterioso uomo che le invia varie minacce, conferma la propensione del regista nel trattare ì 'generi' con dimestichezza e elasticità, nel trarne profitto per variare le atmosfere della narrazione. E questo spostarsi da una parte all'altra della vicenda, inquadrandola da più prospettive, più che creare frammentazione, favorisce compattezza, di carattere dei personaggi ma soprattutto di tenuta della struttura filmica. Che è solida, robusta, in grado di svariare senza perdere di vista il bandolo della matassa. Maureen è protagonista prudente e misteriosa, malinconica e suadente, tutta pervasa di dubbi e di indecisioni che lasciano il finale libero e aperto. La regia di Assayas si fa ricordare per il rigore e la severità con cui guida la protagonista nelle mille contraddizioni della sua vicenda esistenziale. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria per chi cerca un cinema d'autore non ideologico né fumoso ma concreto e di forte aderenza tematica.