Orig.: Italia (2016) - Sogg. e scenegg.: Francesco Bruni, Davide Lanteri, Francesco Amato - Fotogr:(Scope/a colori): Vladan Radovic - Mus.: Andrea Farri - Montagg.: Luigi Mearelli - Dur.: 102' - Produz.: Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimenz per Cattleya con RAI Cinema.
Interpreti e ruoli
Toni Servillo (Elia Venezia), Veronica Echegui (Claudia), Carla Signoris (Giovanna), Luca Marinelli (Ettore), Pietro Sermonti (Roberto), Carlo De Ruggieri (Pavido), Valentina Carnelutti (Paola), Giulio Beranek (calciatore), Vincenzo Nemolato (Yuri), Odette Adado (Jennifer Maria), Antonio Petrocelli (Alberto), Glen Blackhall (figlio di Elia), Paolo Graziosi (rabbino), Giacomo Poretti (ing. Biraghi)
Soggetto
Separato dalla moglie, Elia Venezia, psicanalista ebreo, si sta a poco a poco chiudendo in se stesso. Per frenare una brutta tendenza all'ingrassamento e avvertito da un lieve malore, si mette a dieta e si iscrive in palestra. Così nella sua vita irrompe Claudia, che quasi senza darlo a vedere gli cambia la vita...
Valutazione Pastorale
Nato a Torino nel 1978, Francesco ha finora diretto due LM, "Ma che ci faccio qui!" (2006), "Cosimo e Nicole" (2011), oltre ad alcuni doc e videoclip. Diplomato nello stesso 2006 al Centro Sperimentale di Cinematografia, è la conferma di una certa bontà di fondo di quanto si insegna a scuola e ci si sforza di trasmettere nella direzione di un cinema dinamico, brillante, acuto nello sguardo e nelle osservazioni. In questo terzo film infatti, Amato sembra aver mandato a buon fine la lezione di un cinema che privilegia la commedia e l'accompagna (o la fa seguire) da una cornice di adeguato e convincente umorismo, non privo di pungenti osservazioni di costume e di appuntiti sprazzi di comicità. Se la figura di Elia campeggia e resta dominante, convince anche la cornice dei comprimari, variegato e frizzante controcanto che approva, discute, contesta le decisioni dello psicanalista, in una ronde simpatica e sbilanciata. La trainer Claudia, eccentrica spagnola, la ex moglie Giovanna, Ettore lo spiritato carcerato compongono un coro di indovinata rabbia e di azzeccata reattività. Ne esce un film divertente e sarcastico che dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile, e certamente brillante.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come esempio di commedia italiana ben strutturato e di simpatica tenuta ritmica.