Orig.: Austria (2015) - Sogg.: Friedrich Moser - Scenegg.: Michael Seeber (drammaturgia), Jesper Osmund (story Editing) - Fotogr.(Panoramica/a colori): Friedrich Moser - Mus.: Christopher Slaski, Guy Farley - Montagg.: Jesper Osmund, Kirk von Heflin - Dur.: 100' - Produz.: Friedrich Moser, blue+green communication.
Interpreti e ruoli
Bill Binney (se stesso), Jesselyn Radack (se stesso), Kirk Wiebe (se stesso), Ed Loomis (se stesso), Diane Roark (se stessa), Tom Drake (se stesso), Christopher Beer (stesso), Gregor Huter (se stesso), Mars Mohr . (se stesso)
Soggetto
Quando la NSA (National Security Agency), comincia la sorveglianza dei cittadini americani in seguito agli attentati dell'11 settembre, Bill Binney all'inizio del 2002 rilancia un programma specifico in grado di individuare i nomi dei terroristi. Ma il programma viene chiuso...
Valutazione Pastorale
Si tratta, come si può intuire, di fatti realmente accaduti, pochi anni addietro. Il regista è austriaco, autore, produttore, direttore della fotografia di oltre 20 documentari, realizzati per televisioni, centri di ricerca, musei. "Per me -dice- A GOOD AMERICAN è prima di tutto un film sulla morale. Di sicuro non è sulla tecnologia, anche se il fatto che si tratti della storia di un software potrebbe suggerirlo. Non è sulla politica. O sulla sicurezza nazionale. Il mio film è su quei valori di una volta che sembrano essere spariti nel corso delle decadi". Viene seguita una storia che ha al centro lo sviluppo delle tecnologie per uso certo strategico e militare, con al centro Bill Binney, che resta figura centrale. Uomo di intelligenza svelta e di forte razionalità, come talvolta capita, rimasto vittima di ingranaggi ora burocratici ora politici. Anche stavolta il doc ha uno sviluppo prevedibile che ne fra alquanto la freschezza: Binney appare cioè una sorta di vittima designata, da sacrificare sull'altare della ragione di Stato. Ragionamenti lucidi ma infine non semplici da seguire fanno si che l'inganno perpetrato ai danni di Binney (o di altri) non sia più facilmente recepibile. Insomma finisce che anche stavolta la veste del documentario ottenga se non l'effetto opposto certo quello di sviare da reali colpe e meriti. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e da affidare a dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria per un pubblico particolarmente interessato a problematiche tra nuove tecnologie, società e politica. Argomenti 'moderni' di forte coinvolgimento per le molte implicazioni collaterali.