Orig.: Irlanda (2015)- Sogg.: John Carney, Simon Carmody - Scenegg.: John Carney - Fotogr.(Panoramica/a colori): Yaron Orbach - Mus.: Gary Clark (canzoni originali di Gary Clark e John Carney - Montagg.: Andrew Marcus, Julian Ulrichs - Dur.: 105' - Produz.: Anthony Bregman, Martina Inland, John Carney per Likely Story, Filmwave, Distressed Films, Cosmo Films - XIV^ EDIZIONE DI 'ALICE DELLA CITTA' SEZIONE AUTONOMA E PARALLELA DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA, XI^ EDIZIONE (2016).
Interpreti e ruoli
Ferdia Walsh Peelo (Conor), Lucy Boynton (Raphina), Jack Reynor (Brendan), Maria Doyle Kennedy . (Penny), Aidan Gillen (Robert), Kelly Thornton (Ann), Ian Kenny (Barry), Ben Carolan (Darren), Percy Chamburuka (Ngig), Mark McKenna (Eamon), Don Wycherley (fratello Baxter), Des Keogh (fratello Barnabas), Kian Murphy (Mick Mahon), Marcella Plunkett . (madre di Eamon)
Soggetto
A Dublino a metà degli anni '80 Conor, studente liceale, per fare colpo su una ragazza incontrata fuori della scuola, inventa di far parte di un gruppo musicale che ha il progetto di girare un videoclip...
Valutazione Pastorale
Tra il convincente esordio con "Once" e il successivo, banale "Tutto può cambiare", John Carney, irlandese purosangue, sceglie di tornare al primo: pur restando dominante la musica come collante decisivo e non eliminabile. Conor è lo studente che si da arie di esperto musicista e intanto in qualche modo mette insieme i pezzi di un gruppo approssimativo e raccogliticcio. Eppure il ritmo è nella loro testa, nella mente e volteggia sopra i pensieri di tutti, come un ritmo da afferrare e da sviluppare per non perderlo più. Ma sopra le note musicali ci sono le famiglie, il fratello di lui, ragazzo giovane ma già deluso e sfiduciato, una sfida con poche speranze e, soprattutto, c'è Dublino, città troppo simile a quella provincia piccola e soffocante dove i ragazzi vivono malvolentieri e in un rapporto di costante odio/amore. Come in ogni favola che si rispetti, Conor, tenendo duro, si esibisce e ottiene il successo, e accanto a lui ora c'è Rafinha, la ragazza che gli ha rubato il cuore. Insieme si imbarcano su un motoscafo e viaggiano alla volta dell'Inghilterra. Con poche speranze concrete ma con molto entusiasmo. Il finale intriso di utopia e di illusioni è la chiave per leggere tutta la vicenda. Che è una storia leggera e piena di simpatia, fatta di grosse attese e di ritrose delusioni, uno spicchio di luce nella tedioso Dublino quotidiana. Vista con senno del poi, la conclusione strappa sorrisi di malinconica rinuncia. E Carney si conferma cantore di una poesia piccola e di una ribellione troppo grande. Dal punto di vista pastorale è da valutare come consigliabile, realistico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria come prodotto di bella confezione, da prendere come occasione per riflettere sul ruolo delle culture giovanili nell'Europa degli anni '80.