Orig.: Italia (2015) - Sogg.: Chiara Agostini, Luca Magri - Scenegg.: Luca Magri, Michele Buttarelli, Antonio Amoretti - Fotogr.(Panoramica/B&N): Raoul Torresi - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Buono Pellegrini - Dur.: 90' - Produz.: Antonio Amoretti, Pietro Corradi per Avila Entertainment srl.
Interpreti e ruoli
Luca Magri (Antonio), Maria Celeste Sellitto (Dalia), Michele Buttarelli (Rocco), Marco Iannitello (Gabriele), Nina Torresi (psicologa), Adriano Guareschi (Marcello), Paolo Rossini (Michele), Giulia Bertinelli (Carmen), Francesco Silva . (Oscar)
Soggetto
Giovane scapolo benestante, Antonio vive a Parma, conduce una vita all'insegna di amicizia e divertimento, e soprattutto ama il gioco d'azzardo. Il poker è il suo passatempo preferito, frequentato con un piacere che sfiora la malattia. Al punto che il padre, da Roma dove lavora, stanco di inviargli a vuoto l'assegno mensile, lo costringe a partecipare a un gruppo terapeutico e a trovarsi un lavoro...
Valutazione Pastorale
La parabola di Antonio, vitellone post moderno, inesorabilmente aggrappato al proprio dolce far niente, riempito solo dal brivido delle partite a poker, ha qualcosa di 'datato', una sorta di elegiaca sinfonia di ciò che poteva essere e non è stato. L'opera prima di Magri, attore e regista, ha un forte sapore che rimanda a Zurlini, sia nell'ambientazione sia nell'atteggiamento comportamentale vagamente 'maudit'. Il richiamo ai protagonisti de "La prima notte di quiete" (1972) è quasi sempre in agguato, e se le due vicende divergono è in virtù della scelta di Magri di stemperare il finale e di sottrarlo a scelte più estreme. La citazione del regista bolognese e l'utilizzo della fotografia in B&N accompagnano il film lungo tutti i suoi tormentati andirivieni. Più volte in procinto di smettere, Antonio ricasca nella schiavitù del gioco, al punto di perdere l'amore della bella Dalia e anche l'assegno del padre. Col quale avrà però un telefonata di pentimento (sincero?). "Il vincente" è una storia d'altri tempi, moderna per l'irrequieto nervosismo che scuote il protagonista, antica per il modo di impalpabile realismo che la sorregge. Magri supporta con vigore tutta l'impalcatura, facendo di Antonio una vittima predestinata dei giorni nostri, nei quali non c'è più spazio per una vita di tipo "d'annunziano". Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso e nell'insieme problematico.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito come occasione di confronto con un prodotto italiano 'piccolo' ma dalle intense sfumature.