Orig.: Stati Uniti (2016) - Sogg. e scenegg.: Ethan Coen, Joel Coen - Fotogr.(Panoramica/a colori): Roger Deakins - Mus.: Carter Burwell - Montagg.: Roderick Jaynes (Ethan Coen, Joel Coen) - Dur.: 106' - Produz.: Joel Coen, Ethan Coen, Eric Fellner, Tim Bevan per Working Title Films, Mike Zoss Productions - 66° FESTIVAL DI BERLINO 2016, FILM D'APERTURA.
Interpreti e ruoli
Josh Brolin (Eddie Mannix), George Clooney (Baird Whitlock), Alden Ehenreich (Hobie Doyle), Ralph Fiennes (Laurence Laurentz), Jonah Hill (Joe Silvermann), Scarlett Johansson (DeAnna Moran), Frances Mc Dormand (C.C. Calhoun), Channing Tatum (Burt Gurney), Veronica Orsorio (Carlotta Valdez), Michael Gambon (narratore), Heather Goldenhersh (Natalie), Clancy Brown (Gracchus), John Bluthal (professor Marcuse), Christopher Lambert (Arne Slessum)
Soggetto
La star cinematografica più importante del momento, Baird Whitlock, viene rapita proprio durante la produzione del peplum Ave Cesare! e il gruppo che si fa chiamare "Il futuro" chiede come riscatto 100mila dollari. Del caso si occupa Eddie Mannix, il quale, come fixer, ha il gravoso compito di trovare una soluzione al più presto. Per questo, come per cento altri problemi...
Valutazione Pastorale
Intorno al personaggio Mannix ruota tutto il mondo hollywoodiano, in una caleidoscopio frenetico e bizzarro. Mannix deve intendersi di tutto ed essere pronto a battere colpo su colpo non solo avvenimenti delicati (come il rapimento di Whitlock) ma anche più leggeri come i comportamenti sospetti della superstar Burt Gurney, gli articoli di gossip delle gemelle Thacker. Si capisce che i Coen hanno messo in scena il mondo che conoscono meglio, quello del cinema hollywoodiano visto con un occhio sarcastico e con un altro cinico e intinto nel vetriolo. Si mette alla berlina il mondo divistico e allo stesso tempo se ne dimostra l'inesorabile bisogno per 'tenere' il passo verso il pubblico e i media: parlate male di me, purché ne parliate, è la linea guida. Come sempre esemplari nel mettere insieme la comicità mista ad umorismo nero, la regia di Ave Cesare perde tuttavia un po' di compattezza nel tenere insieme tanti nomi e tante situazioni. Ne esce una bella lezione di metacinema, e di grandi attori capaci di risolvere anche piccoli ruoli quasi invisibili. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e brillante per il tono generalmente scherzoso del copione.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come ritratto divertente e insieme realistico dell'universo hollywoodiano.