1981: INDAGINE A NEW YORK

Valutazione
Consigliabile, realistico *
Tematica
Famiglia, Gangster, Lavoro, Matrimonio - coppia, Politica-Società, Storia
Genere
Drammatico
Regia
J.C. Chandor
Durata
125'
Anno di uscita
2016
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
A Most Violent Year
Distribuzione
Movies Inspired
Musiche
Alex Ebert (con la canzone originale "America For me"
Montaggio
Ron Patane

Orig.: Stati Uniti (2014) - Sogg. e scenegg.: J.C. Chandor - Fotogr.(Panoramica/a colori): Bradford Young - Mus.: Alex Ebert (con la canzone originale "America For me" - Montagg.: Ron Patane - Dur.: 125' - Produz.: Neal Dodson, Anna Gerb, J.C. Chandor.

Interpreti e ruoli

Oscar Isaac (Abel Morales), Jessica Chastain (Anna Morales), David Oyelowo (assistente procuratore distrettuale Lawrence), Alessandro Nivola (Peter Forente), Elyes Gabel (Julian), Albert Brooks (Andrew Walsh), Catalina Sandino Moreno (Luisa), Peter Gerety (Bill O'Leary), Christopher Abbott (Louis Servidio), Ashley Williams (Lange), John Procaccino (Arthur Lewis), Annie Funke . (Lorraine Lefkovitz)

Soggetto

A New York, inverno 1981. L'immigrato Abel Morales ha acquisito una bella posizione grazie alla propria azienda nel settore dell'olio combustibile. Prova a fare il salto di qualità e firma per comprare un deposito più grande, impegnandosi a pagarlo in tempi brevi. Alcuni suoi camion cominciano però ad essere coinvolti in strani incidenti e Abel deve reagire con immediatezza...

Valutazione Pastorale

L'osservazione che da subito viene fatta è forse banale ma esatta: il titolo italiano è una funzione meramente descrittiva e un po' fuorviante. Quello originale, A Most Violent Year, rimanda ad una stagione, ad un periodo, ad un delicato momento di passaggio storico/sociale. Ricordano le statistiche che proprio in quell'anno è stato raggiunto uno dei picchi dell'attività criminale nella Grande Mela. La premessa serve a rendere più tridente il contrasto con il protagonista. In uno scenario dove delinquere diventa, per così dire, lo sport preferito, Abel Morales è un disadattato: perché ha sposato la figlia di un gangster ma di malavita non vuole sentire parlare; perché ama trattare gli affari a viso aperto e vuole rispettare gli impegni presi, perché non vuole fare ricorso alle armi e non ama lo sparare come inevitabile difesa. Un personaggio fuori dal coro, il prototipo di una ribellione disposto a faticare più del lecito pur di fare passi avanti positivi. Su questa figura anomala, Chandor lavora con acuta attenzione e raffinata psicologia. Costruendo intorno a lui il profilo di un 'contro eroe' ingenuo e disadattato, scoperto e indeciso. Un uomo in bianco e nero, come lo spicchio di città che lo circonda. La regia opera alcune notevole scelte stilistiche, dagli ambienti, alla fotografia, ai dialoghi, su tutte privilegiando i toni bassi e trattenuti dell'azione, indizio di un atteggiamento sottratto al rumore, al caos, all'azione confusa. In questo ricordando il precedente "All is lost" con Redford uomo solitario nell'oceano, Chandor conferma una vena del tutto particolare che gli permette di affrontare il genere 'gangster' in un'ottica inedita e accattivante. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e in prevalenza realistico.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come ritratto equilibrato e aderente di un particolare momento storico sociale della metropoli americana.

Le altre valutazioni

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