Orig.: Spagna/Stati Uniti (2012) - Sogg. e scenegg.: Antonio Mendez Esparza - Fotogr.(Psnoramica/a colori): Barbu Balasoiu - Mus.: Copa Kings, Bertin Y Su Condesa - Montagg.: Filippo Conz - Dur.: 104' - Produz.: Teresa Garcia Hernandez, Ori Dov Gratch, Amadeo Hernandez Bueno, Pedro Hernandez Santos, Tim Hobbs, Antonio Mendez Esparza, Alvaro Portenet Hernandez, Diana Wade per Torch Films.
Interpreti e ruoli
Pedro De Los Santos (Pedro), Teresa Ramirez Aguirre (Teresa), Lorena Guadalupe Pantaleon Vazquez (Lorena), Heidi Laura Solano Espinoza (Heidi), Néstor Tepetate Medina (Leo), Carolina Prado Angel . (Karla)
Soggetto
Negli Stati Uniti, dove per lungo tempo, ha svolto modesti lavori, Pedro torna finalmente a casa, a Guerrero, piccolo paese di montagna in Messico. Ritrova la moglie, vissuta per anni con molti interrogativi sulla vera vita del marito, e le figlie, due ragazze entrambi adolescenti, la prima Lorena, ormai amaramente abituatasi all'assenza del genitore. Pedro negli USA ha messo su un gruppo musicale che ora vorrebbe rimettere in piedi. Nel frattempo la moglie Teresa è incinta e, dopo un parto complicato e costoso per i prezzi delle medicine, la famiglia va alla ricerca di un momento di tranquillità. Raggiungere i giusti equilibri sembra però impossibile. Incapace di raggiungere i necessari obiettivi, incalzato dalla necessità di soldi e di acquisti da effettuare in tempi brevi, Pedro si vede costretto a partire di nuovo per gli USA. Lasciando nel dolore tutta la famiglia.
Valutazione Pastorale
Il "qui" é il villaggio nativo, la 'nostra' terra, la casa delle origini: é il Messico. Il "La" é quello che c'è oltre il confine, la fuga verso sogni e utopia, il miraggio del compenso: é l'America. Pedro torna qui, convinto di poter ricominciare una vita normale. Ma la famiglia cresce e il lavoro con il gruppo musicale non garantisce la necessaria sussistenza. Bisogna tornare là. Era certamente difficile fare la scelta di una materia così articolata, ostica, scostante e riuscire a tradurla in uno spartito narrativo così equilibrato, incisivo, autentico. L'esordiente Mendez Esparza si appropria di un quadro aspro e duro, segnato da ispido realismo, e lo restituisce nella cornice di un lirismo affranto, addolorato, in grado di recepire sottrazioni di affetti e sentimenti e insieme di attraversare con lo sguardo una verità precisa e profonda. Quella famiglia che cerca di ricompattarsi, la delusione composta della moglie alla paura di restare ancora sola, l'incertezza delle due ragazze grandi, quei locali dove persone volenterose cercano un timido divertimento, l'eco lontana delle canzoni cantate da Pedro che riecheggiano una struggente malinconia: un poema piccolo su temi decisivi (un altoparlante gira per le strade per ricordare la presenza di uomini di potere corrotti), un grido levato in difesa di chi non grida e non protesta. L'opera di un esordiente governata da una sensibilità difficile da dimenticare, omaggio ad un cinema che si fa voce alta per il riscatto dell'uomo e della donna. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come raccomandabile/problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte altre occasioni come prodotto di bella originalità per affrontare temi importanti in modo innovativo.