Orig.: Italia (2014) - Sogg. e scenegg.: Pietro Reggiani - Fotogr.(Scope/a colori): Luca Coassin - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Erika Manoni - Dur.: 96' - Produz.: Adagio Film in collaborazione con Emmedue Videoproiezioni.
Interpreti e ruoli
Francesca Golia (Roberta), Pierpaolo Spollon (Massimo), Asya Pignanelli (Roberta ragazzina), Anna Ferraioli Ravel (Cecilia), Sara Putignano (Rita), Anita Kravos (madre di Roberta), Pietro Bontempo (padre di Roberta), Beatrice Uber (madre di Massimo), Giuliano Comin (padre di Massimo), Rolando Ravello (Vincenzo), Francesca Cuttica (Federica), Francesca Faiella (conduttrice tv), Salvatore Esposito (Saverio), Carlo Valli . (voce del narratore)
Soggetto
In un mondo in cui si suppone che esista l'invisibilità psicosomatica, ecco l'infanzia e l'adolescenza di Roberta (che ha bisogno di attenzione, altrimenti scompare) e di Massimo che, al contrario, diventa ansioso se sente attenzione su di se e scompare. Dopo varie vicende i due si ritrovano a Roma, dove vivono e lavorano. Seguono altri inciampi, equivoci, timori sulla strada della rivelazione dei reciproci sentimenti.
Valutazione Pastorale
Nato a Verona nel 1966, figlio del critico cinematografico Stefano Reggiani prematuramente scomparso, Pietro dirige nel 2007 "L'estate di mio fratello", film d'esordio. Nel 2009 fonda la Adagio Film che mette in cantiere questo titolo. Il rischio che il soggetto scelto possa essere rapidamente preso come metafora su una difficoltà ad affrontare la vita era palese e in effetti non viene evitato: lo scomparire come gesto estremo per ribellarsi a quelle paure, a quei tremori che bloccano il respiro e impediscono di vivere con leggerezza o per sparigliare le carte e creare scompiglio. Il copione affronta queste difficoltà con misura e delicatezza, con un approccio gentile e delicato che comincia dall'infanzia e segue tutti i successivi mutamenti anagrafici: l'adolescenza, la scuola, l'università, il lavoro, la permanenza a Roma, i genitori, la presenza di rapporti affettivi e di coppia. Girato nell'estate del 2012 e a lungo rielaborato nel montaggio, il copione trasmette alla fine un sensazione di smarrimento dapprima un po' confusa e poi via via più compatta e solida. Roberta e Massimo si muovono nel mondo come farfalle che vogliono continuare a vivere e ad essere presenti, piuttosto che 'scomparire'. Trasmettono una 'sensazione' di vita fatta di emozioni,impacci, desiderio di stare con gli altri. Diverso in questo, il copione, dal quasi contemporaneo (e penalizzante)titolo "Il ragazzo invisibile" di Gabriele Salvatores. Reggiani regala ai due protagonisti (brava Francesca Golia nel ruolo di Francesca) uno sguardo tenero, indifeso, pulito e acuto che consente loro di essere insieme 'fuori' e 'dentro' la realtà che vivono. I problemi giovanili, i rapporti con famiglia, lavoro, amore sono tanto profondi quanto affrontati con pudore e ironia. Ne deriva un film insolito e inatteso, una sorta di viaggio nel tempo pieno di contraddizioni e lacerazioni nel tessuto narrativo che fanno lirismo e poesia insieme. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come proposta per affrontare da vicino le problematiche giovanili con un occhio tra realtà e sogno.