BUONI A NULLA

Valutazione
Consigliabile, semplice
Tematica
Anziani, Famiglia, Lavoro
Genere
Commedia
Regia
Gianni Di Gregorio
Durata
87'
Anno di uscita
2014
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Bim Distribuzione
Musiche
Enrico Melozzi
Montaggio
Marco Spoletini

Orig.: Italia (2014) - Sogg. e scenegg.: Gianni Di Gregorio, Pietro Albino Di Pasquale - Fotogr.(Panoramica/a colori): Gogò Bianchi - Mus.: Enrico Melozzi - Montagg.: Marco Spoletini - Dur.: 87' - Produz.: Angelo Barbagallo per BIBI Film con RAI Cinema - FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA 2014, SEZIONE GALA.

Interpreti e ruoli

Gianni Di Gregorio (Gianni), Marco Nazzocca (Marco), Valentina Lodovini (Cinzia), Daniela Giordano (Marta), Gianfelice Imparato (Christian), Marco Messeri (Raffaele), Camilla Filippi (Camilla), Anna Bonaiuto (direttrice), Giovanna Cau, Ugo Gregoretti.

Soggetto

Gianni, impiegato in un ufficio pubblico a Roma, è convinto di essere vicino alla pensione quando il suo capo lo chiama: in realtà ha altri tre anni da lavorare e in una nuova sede decentrata sul raccordo anulare. Il povero Gianni, uomo mite e restio a creare problemi, si adegua alla situazione, aggravata dal fatto che la ex moglie e la figlia Camilla spingono perchè lasci il bell'appartamento al centro di Roma e si trasferisca in uno più piccolo ma funzionale vicino al luogo di lavoro. Con i familiari e con i colleghi di lavori si innesca ben presto una serie infinita di equivoci, che hanno come punto terminale il consiglio, più volte ricevuto, di assumere atteggiamenti più decisi e spavaldi. In questa direzione si muove Gianni, determinando in tutto il gruppo dei colleghi forti cambiamenti. Gianni ora sembra un'altra persona. Ma potrà durare?

Valutazione Pastorale

Dice Di Gregorio: "Per quieto vivere tendo ad accettare le decisioni degli altri...potrò mai cambiare? Ho cercato con questo film di capire se davvero si possa cambiare questa natura e imporsi per reagire, adeguandosi a quei parametri contemporanei che ci vogliono rampanti e vincenti". Nel 2008 "Pranzo di Ferragosto" rappresentò una novità fresca e irresistibile. Nel 2011 "Gianni e le donne" fu la conferma di un'ispirazione fervida e acutamente sporitosa. Il terzo film dell'autore/attore romano segnala qualche momento di stasi, diminuisce del resto la capacità di sorprendere e cala il tono provocatorio/surreale. La maschera di Di Gregorio conserva i toni lunatici che ne fanno un extra terrestre, uno capitato per caso su questi territori. A supportarlo ha perciò scelto un gruppo di comprimari che lo accompagnano nella conquista della Terra. Il viaggio dal centro di Roma alla periferia è costellato di imprevisti e incidenti, buffi, comici, surreali. La realtà quotidiana non è leggibile più di tanto, e il finale è all'insegna di una mesta ma giusta amarezza. Di Gregorio vive un po' nelle nuvole ma non nelle utopie. Predilige una comicità dalla scorza dura, diluita lungo un film non impeccabile ma decisamente piacevole. Dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e nell'insieme semplice.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come prodotto italiano piacevole e di facile fruizione.

Le altre valutazioni

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