Orig.: Messico/Stati Uniti (2012) - Sogg. e scenegg.: Michael Lowe - Fotogr.(Scope/a colori): Eduardo Martines Solares - Mus.: James Horner - Montagg.: Richard Francis Bruce, Mike Oden Jackson - Dur.: 143' - Produz.: Pablo José Barroso.
Interpreti e ruoli
Andy Garcia (Enrique Gorostieta), Oscar Osaac m (Victoriano "El Catorce" Ramirez), Catalina Sandino Moreno (Adriana), Santiago Cabrera (padre Vega), Ruben Blades (Presidente Calles), Bruce McGill (Presidente Coolidge), Adrian Alonso (Lalo), Eva Longoria (Tulita Gorostieta), Peter O'Toole (padre Christopher), Eduardo Verastegui (Anacleto Gonzales Flores), Mauricio Kuri (José), Nestor Carbonell (sindaco Picazo), Karyme Lozano (madre di José), Bruce Greenwood (ambasciatore Dwight Morrow)
Soggetto
Messico, negli anni '20 del secolo scorso. La coalizione liberal-massonica al governo dà il via ad una rigida persecuzione contro i cattolici. Il Presidente Plutarco Calles ordina la chiusura delle chiese e la messa al bando dei sacerdoti. Intenzionati a reagire, alcuni cittadini si organizzano e, dopo qualche indecisione, contattano il generale Gorostiega, ufficiale di grande notorietà in pensione, e gli affidano il compito di guidare una adeguata risposta sotto il profilo militare e organizzativo. Gorostieta accetta e, da ateo ma convinto sostenitore della libertà di pensiero, riesce a infondere coraggio e fiducia negli oppositori. Si arriva a battaglie aspre e violente nelle quali si impegnano tanti giovani idealisti. Gorostieta perde la vita sul campo ma l'obiettivo di recuperare la libertà di culto viene infine raggiunto.
Valutazione Pastorale
Storia vera, fatti autentici. La persecuzione dei cattolici nel Messico degli anni Venti rappresenta un capitolo tragico e crudele sul quale era calato un pesante silenzio. Opportuna dunque è la ricostruzione operata da questo film, prodotto dal messicano Pablo Barroso e diretto da Dean Wright, grande esperto di effetti speciali nel cinema di Hollywood (Titanic, Il Signore degli anelli, Le cronache di Narnia...). Ci sono dunque pochi dubbi sulla giustezza (forse la necessità) di aprire uno scenario di memoria da inserire nel più vasto orizzonte delle tristi vicende belliche del Ventesimo secolo. Se è vero che la storia la fanno i vincitori, anche per gli sconfitti arriva prima o poi qualche risarcimento. Si potrebbe semmai notare che l'urgenza di restituire la criticità della situazione (il venir meno delle elementari libertà civili di opinione e di culto) ha indotto lo sceneggiatore a caricare i protagonisti di una esagerata drammaticità espressiva e il regista a visualizzare il tutto sullo sfondo di un contesto carico di enfasi e di edificante senso del sacrificio. Inneggiare a "Cristo Re" con il fucile che spara a raffica può anche essere la fotografia di un preciso momento storico, ma è qui che subentrano le scelte visive, di stile e di misura. Non era necessario seguire il calvario del piccolo José passo passo per dirne la sofferenza. Spesso è meglio lasciar intuire. L'operazione insomma resta in bilico tra buone intuizioni e esagerazioni formali. E il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e problematico.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria ben tenendo conto di alcuni eccessi descrittivi sopra indicati. Attenzione è certamente da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi e di uso di dvd e di altri supporti tecnici.