THE STAG – Se sopravvivo mi sposo

Valutazione
Futile, superficialità
Tematica
Amicizia, Omosessualità, Politica-Società
Genere
Commedia
Regia
John Butler
Durata
94'
Anno di uscita
2014
Nazionalità
Irlanda
Titolo Originale
The Stag
Distribuzione
Academy Two
Musiche
Stephen Rennicks, Hugh Drumm
Montaggio
John O'Connor

Orig.: Irlanda (2013) - Sogg. e scenegg.: John Butler, Peter McDonald - Fotogr.(Panoramica/a colori): Peter Robertson - Mus.: Stephen Rennicks, Hugh Drumm - Montagg.: John O'Connor - Dur.: 94' - Produz.: Rebecca 0'Flanagan, Robert Walpole.

Interpreti e ruoli

Andrew Scott (Davin), Hugh O'Conor (Fionan), Peter McDonald (The Machine), Brian Gleeson (Simon), Andrew Bennett (Kevin grande), Michael Legge (Kevin piccolo), Amy Huberman . (Ruth)

Soggetto

Si avvicina il giorno del matrimonio e Ruth, futura sposa, chiede a Davin, il testimone, di spingere Fionan, prossimo marito, a prendere parte alla festa per celebrare l'addio al celibato. E' un rituale che a Fionan non piace e che accetta solo dopo molte insistenze. Il programma prevede un fine settimana da trascorrere in una zona isolata della campagna irlandese, tra passeggiate nei boschi e brevi scalate in collina. Oltre a Davin e Fionan, ci sono Simon e due amici entrambi di nome Kevin, che fanno coppia nella vita. Al gruppo si aggiunge, con dispiacere di tutti, anche Richard, detto The Machine, fratello di Ruth, noto come elemento invadente e di disturbo. Ogni previsione viene purtroppo rispettata: The Machine provoca, irrita, obbliga tutti ad essere coinvolti in situazioni imbarazzanti, Al ritorno a casa però, ciascuno ha imparato a conoscere meglio gli altri, a rispettarli e apprezzarli. Così il giorno del matrimonio, Davin pronuncia un discorso denso di emozioni in nome di un'amicizia ormai rinsaldata.

Valutazione Pastorale

Gli sviluppi della trama possono essere subito raccontati, perché li si indovinano poco dopo l'inizio. Quando The Machine entra in scena, si capisce che è destinato a ricoprire il ruolo di mina vagante, con l'obiettivo di sparigliare le carte, mettere a nudo difetti e ipocrisie (la coppia gay osteggiata dal padre di Fionan), lanciare accuse nel mucchio contro la Chiesa cattolica, indizio di un atteggiamento molto radicato in Irlanda. Tutto prevedibile, tutto fin troppo 'scritto' e calcolato, all'interno di un copione che parte bene, si muove su dialoghi vivaci ma resta imbrigliato dentro una gabbia di rivendicazioni nazionalistiche invero dal respiro un po' corto. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come futile e nell'insieme segnato da superficialità.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben tenendo conto di quanto detto circa la presenza di una comicità affrettata e poco sorvegliata. Da vedere come ritratto dall' 'interno' di una certa Irlanda di oggi. Qualche attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi e di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

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