Orig.: Stati Uniti (2014) - Sogg. e scenegg.: Marshal Brickman, Rick Elice dal loro musical omonimo - Fotogr.(Scope/a colori): Tom Stern - Mus.: Bob Gaudio - Montagg.: Joel Cox, Gary Roach - Dur.: 134' - Produz.: Clint Eastwood, Graham King, Robert Lorenz.
Interpreti e ruoli
John Lloyd Young (Frank Valli), Eric Bergen (Bob Gaudio), Vincent Piazza (Tommy Devito), Michael Lomenda (Nick Massi), Christopher Walken (Angelo De Carlo), Mike Doyle . (Bob Crewe), Renée Marino (Mary), Erica Piccininni (Lorraine), Freya Tingley (Francine Valli), Jeremy Luke . (Donnie), James Madio (Stosh), Steve Monroe (Barry Belson), Joey Russo . (Joe 'Joey' Pesci)
Soggetto
A partire dagli anni Cinquanta Frankie Valli, Bob Gaudio, Tommy De Vito e Nick Massi cominciano ad esibirsi insieme: destinati a diventare famosi come "I four seasons", a vendere milioni di dischi, ad incassare molto e insieme a vivere rivalità e disaccordi che rovinano amicizia e professionalità...
Valutazione Pastorale
Certo, è (quasi) tutto vero; nomi, anni, luoghi, fatti e misfatti. Vere le canzoni, autentica colonna sonora di un decennio e più, successo di massa negli States e poi nel resto del mondo. Ma tenersi legati alla dizione "tratto da una storia vera" non è mai stato un buon proposito, e si sa che l'Eastwood regista sa evitare il banale. Ci riesce in scioltezza ma alla prima pausa cade nel tranello: i protagonisti cominciano a rivolgersi allo spettatore, guardando in macchina. Le strade del copione si moltiplicano. Come va definito? Storia, documento, memoria, fiaba, mito? Una prima parte calata nei colori e nel folklore del piccolo mondo italo americano del New Jersey, tra boss e mafiosi; un corpo centrale frammentato tra realismo e melò; un finale più disteso dove finalmente la finzione prende il sopravvento e la matrice teatrale musicale originaria resta dominante. Insomma due o tre film in uno (134', troppi?) e la sensazione che questa scorribanda nel tempo serva a Eastwood per costeggiare l'idea della necessità di confrontarsi con i valori di un tempo per costruire un futuro apprezzabile. Come un sogno nel sogno da quale è impossibile fuggire. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.
UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come prodotto che recupera il grande cinema di 'genere' degli anni '50 e '60, rivolto ad un pubblico ampio.