Orig.: Francia/Stati Uniti (2018) - Sogg.: tratto dal libro di Romain Puertolas "L'incredibile viaggio del fachiro che restò chiuso in un armadio Ikea" - Scenegg.: Romain Puertolas in collaborazione con Luc Bossi, Ken Scott - Fotogr.(Scope/a col): Vincent Mathias - Mus.: Nicolas Errera - Montagg.: Philippe Bourgueil - Dur.: 92' - Produz.: Jaime Mateus Tique, Gregoire Lassalle, Genevieve Lemal, Saurabh Gupta, Gulkzar Inder Singh Chahal, Aditi Anand, Samir Gupta per BRIO FILMS.
Interpreti e ruoli
Dhanush (Ajatashatru Oghash Rathod), Berenice Bejo (Nelly Marnay), Erin Moriarty (Marie), Barkhad Abdi (Wiraj), Gèrard Junot (Gustave), Ben Miller . (agente Smith), Abel Jafri (Capitano Fik), Sarah Jeanne Labrosse (Rose), Kay Greidanus (Pieter), Amruta Sant (Siring), Stefano Cassetti, Marcello Mazzarella
Soggetto
Diventato grande, il giovane Aja parte dalla natia India alla volta di Parigi, dove spera di avere notizie del padre, mai conosciuto. Lo aspettano però molte disavventure...
Valutazione Pastorale
All'inizio sembra il racconto di un viaggio incerto e pieno di promesse. Poi si risolve tutto nel flashback su un giovane indiano che racconta ad alcuni ragazzi chiusi in carcere le vicende in seguito alle quali si è trovato a passare attraverso mezza Europa, in Africa (e in parte, inopinatamente anche a Roma) e finalmente arrivare a Parigi. Tutto avviato dalla voglia di trovare il padre mai conosciuto. Il racconto, che comincia con molte propositi e buone intenzioni di spiritosi equivoci, nell'andare avanti, proprio mentre si apre a belle ipotesi di sfiziose variazioni, alo stesso tempo ristagna all'interno di poche e sempre meno divertenti variazioni. Certo, il ritmo resta simpatico, i personaggi risultano effervescenti. Ma i temi 'seri', quelli dell'incontro tra culture, della nostalgia del paese natale, della solidarietà con le popolazioni in fuga, restano inesorabilmente di sfondo, mai veramente affrontato con piglio e convinzione. Resta una commedia garbata e piacevole, facile e scorrevole (il momento migliore è nel ballo tra il protagonista e Nelly/Berenice Bejo), che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e nell'insieme brillante.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in occasioni successive come proposta di storie di buon livello sulla contemporaneità e sulla difficile gestione dell'incontro tra culture.