Serie disponibile in esclusiva su Sky e sulla piattaforma Now
Interpreti e ruoli
Luca Zingarelli (Bruno Testori), Barbora Bobulova (Gloria Landi), Fabrizio Ferracane (Gregorio Verna), Isabella Ragonese (Sonia Massini), Thomas Trabacchi (Vittorio Mancuso), Anna Bonaiuto (Anna Lombardo), Caterina Shulha (Claudia Agosti), Stefano Dionisi (Fabrizio Saccà), Alessandro Gazale (Davide Piras)
Soggetto
Tutto è crollato come un castello di carte nel carcere San Michele. Il direttore Bruno Testori, noto per i suoi metodi poco ortodossi, è stato accusato dalla pm Laura Lombardo di spaccio, così perde l’incarico e finisce dietro le sbarre. Inizia una resa dei conti con i detenuti e al contempo un tentativo di riscatto per riabilitare il proprio nome e riprendersi il ruolo, il potere. Un gioco pericoloso dove entrano in scena anche i servizi segreti…
Valutazione Pastorale
Luca Zingaretti lo ha detto chiaramente in conferenza stampa: “Non si tratta di un film di denuncia sulle carceri italiane. È un prison drama che ci permette di raccontare una realtà ‘costretta’, uno spazio limitato dove i conflitti tra le persone esplodono”. Parliamo della seconda stagione della serie “Il Re”, dopo il riscontro positivo della prima messa in onda nel 2022 con 8 episodi. La serie è una produzione Sky Original, The Apartment, Wildside e Zocotoco, alla regia c’è Giuseppe Gagliardi – tra i suoi lavori la trilogia su Tangentopoli “1992”, “1993” e “1994” (2015-19) e il crime “Non uccidere” (2015) –, protagonista è un ottimo Luca Zingaretti affiancato dalle valide Isabella Ragonese, Anna Bonaiuto e Barbora Bobulova. Entrano a far parte del cast: Thomas Trabacchi, Fabrizio Ferracane, Caterina Shulha e Stefano Dionisi. La serie si compone di 8 nuovi episodi rilasciati su Sky e Now dal 12 aprile 2024.
La storia. Tutto è crollato come un castello di carte nel carcere San Michele. Il direttore Bruno Testori, noto per i suoi metodi poco ortodossi, è stato accusato dalla pm Laura Lombardo di spaccio, così perde l’incarico e finisce dietro le sbarre. Inizia una resa dei conti con i detenuti e al contempo un tentativo di riscatto per riabilitare il proprio nome e riprendersi il ruolo, il potere. Un gioco pericoloso dove entrano in scena anche i servizi segreti…
“Le pareti del San Michele – sottolinea il regista Gagliardi – si fanno sempre più strette per Bruno, un luogo che nella serie non è mai solo uno sfondo, ma una vera e propria struttura portante della trama, giacché influenza la vita dei personaggi. E anche lo stile narrativo. La macchina da presa si mette al servizio delle fragilità di Bruno, indaga il groviglio interiore dell’essere umano, prima che del personaggio”. A firmare il copione della serie “Il Re” sono Peppe Fiore, Alessandro Fabbri e Federico Gnesini. Il racconto si muove come sempre su un territorio scosceso, polarizzato tra bene e male, dove a ben vedere il male sembra possedere una forza attrattiva superiore. Bruno Testori è un uomo di giustizia che per ottenere i suoi obiettivi, regolare il piccolo mondo del San Michele, è disposto a tutto, anche a sconfinare nei territori dell’illegalità: se deve agire sporco, lo fa senza esitazione. E questo suo metodo così spregiudicato lo mette all’angolo, dietro le sbarre: lì il suo microcosmo ordinato salta e si ritrova in una giungla di sopraffazione. “Il Re. Stagione 2” conferma le sue tonalità cupe, claustrofobiche, tese a scandagliare paure e fragilità dell’umano. Bruno Testori è in cerca di riabilitazione e per riuscirci deve a sua volta dare scacco a un’altra persona, il magistrato Vittorio Mancuso (Thomas Trabacchi) accusato di omicidio e finito anche lui al San Michele. A livello tematico, troviamo numerose piste marcate da densità e complessità: vendetta, verità, giustizia, etica, solidarietà, amicizia e famiglia. Un intreccio fosco e sfidante anche dal punto di vista morale, difficile da dipanare per lo spettatore. Una serie di genere, di grande tensione, puntellata da violenza, con un'elevata qualità stilistica, realizzativa e soprattutto interpretativa. Complessa, problematica, per dibattiti.
Utilizzazione
Per i temi e il linguaggio in campo, la serie richiede un pubblico adulto.