It Ends with Us. Siamo noi a dire basta

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Amore-Sentimenti, Dialogo, Dolore, Donna, Famiglia, Famiglia - fratelli sorelle, Famiglia - genitori figli, Giustizia, Lavoro, Letteratura, Mass-media, Politica-Società, Psicologia, Violenza
Genere
Drammatico, Psicologico, Sentimentale
Regia
Justin Baldoni
Durata
130'
Anno di uscita
2024
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
It Ends with Us
Distribuzione
Sony Pictures Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Dal romanzo di Colleen Hoover, il copione è firmato da Christy Hall
Fotografia
Barry Peterson
Musiche
Rob Simonsen, Duncan Blickenstaff
Montaggio
Oona Flaherty, Robb Sullivan
Produzione
Alex Saks, Jamey Heath, Christy Hall. Casa di produzione: Columbia Pictures, Wayfarer Studios, Saks Picture Company

Interpreti e ruoli

Blake Lively (Lily Bloom), Justin Baldoni (Ryle Kincaid), Brandon Sklenar (Atlas Corrigan), Jenny Slate . (Allysa Kincaid), Hasan Minhaj (Marshall), Isabela Ferrer (Lily Bloom da giovane), Alex Neustaedter (Atlas Corrigan da giovane)

Soggetto

Boston, oggi. Lily Bloom è una trentenne che si prepara ad aprire un negozio di fiori. È il sogno di una vita, sin da ragazza. Ha da poco perso il padre, con cui però i rapporti erano sfibrati perché violento in casa. Nella nuova vita a Boston Lily fa la conoscenza del neurochirurgo Ryle Kincaid, di cui si innamora rapidamente. A cena in un noto locale della città si imbatte nel suo primo amore, Atlas Corrigan, che le fa affiorare ricordi dolci e amari…

Valutazione Pastorale

Alla base c’è il romanzo del 2016 di Colleen Hoover, che però è entrato nella lista dei bestseller del “New York Times” solo nel 2022, spinto anche da BookTok (TikTok). È “It Ends with Us. Siamo noi a dire basta”, film per il grande schermo diretto da Justin Baldoni con protagonista Blake Lively (“Adaline”, “Café Society” e la serie Tv “Gossip Girl”), affiancata dallo stesso Baldoni e da Brandon Sklenar.
La storia. Boston, oggi. Lily Bloom è una trentenne che si prepara ad aprire un negozio di fiori. È il sogno di una vita, sin da ragazza. Ha da poco perso il padre, con cui però i rapporti erano sfibrati perché violento in casa. Nella nuova vita a Boston Lily fa la conoscenza del neurochirurgo Ryle Kincaid, di cui si innamora rapidamente. A cena in un noto locale della città si imbatte nel suo primo amore, Atlas Corrigan, che le fa affiorare ricordi dolci e amari…
L’attore statunitense Justin Baldoni torna dietro alla macchina da presa (suo è “A un metro da te” del 2019) per dirigere il popolare romanzo della Hoover. L’impianto narrativo è curioso: da un lato c’è il tipico tratto della storia sentimentale con striature drammatiche, legata al cammino di formazione, della consapevolezza di sé e della scoperta dell’amore. Insomma, un titolo che corre lungo il binario narrativo di storie alla Nicholas Sparks. In verità, “It Ends with Us. Siamo noi a dire basta” squaderna un tema denso e delicato, quello delle violenze domestiche ai danni delle donne, in una spirale ciclica soffocante. Il film segue la traiettoria di Lily Bloom che si affranca dalla famiglia d’origine, che percepisce come un nido di spine per le violenze ripetute del padre ai danni della madre; da adulta Lily cade inconsapevolmente in una relazione possessiva e violenta, che le fa rivivere i traumi dell’infanzia.
Il racconto viaggia spedito per 130 minuti, puntando su una confezione formale elegante e seducente, nella cornice dell’upper class di Boston. E se la dimensione formale è intrigante, a lasciare un po’ perplessi è l’andamento del copione, che governa il tema con rispetto sì ma anche con una certa basicità e ingenuità, con soluzioni narrative piane e mielose. Gli interpreti si mettono in maniera generosa a servizio della storia, spesso coprendo i difetti di una sceneggiatura non del tutto solido, approfondita. “It Ends with Us. Siamo noi a dire basta” è un film interessante, soprattutto per il tema, che però rischia di annacquarsi in un eccessi di semplicità e toni zuccherosi. Consigliabile, problematico, per dibattiti.

Utilizzazione

Per la programmazione ordinaria, per un pubblico adulto e di adolescenti.

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