Serie disponibile sulla piattaforma Netflix
Interpreti e ruoli
Federico Cesari (Daniele Cenni), Fotinì Peluso (Nina Marinelli), Andrea Pennacchi (Mario), Vincenzo Crea (Gianluca), Vincenzo Nemolato (Madonnina), Lorenzo Renzi (Giorgio), Alessandro Pacioni (Alessandro ), Ricky Memphis (Pino ), Bianca Nappi (Rossana), Filippo Nigro (Dottor Mancino), Raffaella Lebboroni (Dottoressa Cimaroli), Flaure B.B. Kabore (Alessia), Lorenza Indovina (Anna Cenni), Michele La Ginestra (Angelo Cenni), Carolina Crescentini (Giorgia Marinelli)
Soggetto
Roma oggi, Daniele Cenni ha vent’anni e lavora come rappresentante. Dopo una serata fuori controllo in discoteca, rientra a casa e sfoga la sua rabbia sui genitori. Il giovane viene così ricoverato in una struttura psichiatrica per un Tso, un trattamento sanitario obbligatorio della durata appunto di sette giorni…
Valutazione Pastorale
Esattamente dieci anni fa usciva il film “Il lato positivo. Silver Linings Playbook” (2012) scritto e diretto da David O. Russell, dal romanzo di Matthew Quick (in Italia “L’orlo argenteo delle nuvole”). Un successo di pubblico e critica, incoronato agli Oscar l’anno successivo con il premio a Jennifer Lawrence. “Il lato positivo” con coraggio e originalità, muovendosi sul binario del dramedy, metteva a tema la salute mentale, la caduta del quarantenne Pat (un sorprendente Bradley Cooper), in stallo dopo una crisi sentimentale e lavorativa. L’esperienza di una terapia in un centro di aiuto e al contempo la presenza dei familiari, come pure il cimentarsi nel ballo con l’amica-amata Tiffany schiudevano per lui il cammino del riscatto. Dagli Stati Uniti all’Italia, una storia diversa ma dalle sfumature simili. È la serie rivelazione di Netflix “Tutto chiede salvezza” (dal 14 ottobre 2022) scritta e diretta dal regista Francesco Bruni, adattamento del romanzo di Daniele Mencarelli: giovani e adulti fragili nel tentativo di rimettersi in partita con la vita.
La storia. Roma oggi, Daniele Cenni ha vent’anni e lavora come rappresentante. Dopo una serata fuori controllo in discoteca, rientra a casa e sfoga la sua rabbia sui genitori. Il giovane viene così ricoverato in una struttura psichiatrica per un Tso, un trattamento sanitario obbligatorio della durata appunto di sette giorni…
Francesco Bruni fa centro, ancora una volta. Lo sceneggiatore romano che ha firmato molti copioni di Paolo Virzì e gli adattamenti Tv dei romanzi di Andrea Camilleri, regista al cinema di “Scialla!” (2011), “Tutto quello che vuoi” (2017) e “Cosa sarà” (2020), dirige e firma la serie Netflix “Tutto chiede salvezza”. Punto di partenza è il romanzo autobiografico di Daniele Mencarelli, un viaggio nella fragilità umana, quella che assale senza distinguo di età giovani e adulti. Un’esperienza all’interno di un reparto psichiatrico per 7 giorni, quelli del Tso. A giudicare dalle prime puntate, “Tutto chiede salvezza” convince per la qualità della regia-scrittura di Bruni così come per il tema e il modo in cui lo affronta. L’autore costruisce un racconto corale dramedy che si dipana a partire dall’esperienza del protagonista Daniele. I giorni nella struttura assumono i contorni delle tappe di un viaggio esistenziale, che parte dallo scandagliare i traumi e i rimossi della propria vicenda, prendendo consapevolezza di sé tra limiti e guadagni, per tornare a rinascere. Un percorso non in solitario, ma arricchito dall’incontro con l’altro: Daniele esce dalla dimensione dell’Io tragico per ritrovarsi in un Noi solidale. “Tutto chiede salvezza” si rivela una serie potente, graffiante, che approfondisce un tema spinoso e di stringente attualità, declinandolo in maniera acuta e lontana da scappatoie banali. Un racconto giovanile tangente al modello “SKAM Italia”, che però assume una piega più amara e asciutta. Non priva di poesia. Serie complessa, problematica, per dibattiti.
Utilizzazione
Serie che richiede un pubblico adulto e di adolescenti accompagnati, per la complessità e delicatezza dei temi in campo.